“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Alberto Zorzi per il Corriere della Sera
«Una volta anche io sono stata richiamata, vent' anni fa. Portavo i capelli lunghi ed ero tornata dalle vacanze con una treccia con i fili colorati che all' epoca andavano di moda. Fui dispiaciuta perché avrei dovuto pensarci prima».
E oggi? «Sono una donna generalmente sobria, ma d' estate talvolta mi piace dipingermi le unghie di rosso. Prima di rientrare, però, tolgo lo smalto». Maria Teresa Maniero, 46 anni, è la responsabile del Servizio verifiche e controlli della Polizia municipale di Venezia.
A lei spetterà mettere in pratica il nuovo regolamento approvato lunedì dalla giunta del sindaco-imprenditore Luigi Brugnaro: 76 dettagliate pagine che danno una stretta alle regole per i vigili urbani veneziani, con anche una raffica di divieti «estetici» destinati a far discutere e su cui alcuni sindacati sono già pronti a fare ricorso.
Banditi gli orecchini con i pendenti, le unghie lunghe, così come i capelli sciolti: se già non lo sono, vanno raccolti. Via libera al trucco «non eccessivo» e al taglio di capelli non «bizzarro o inusuale». No a piercing e tatuaggi visibili. Niente smalti colorati.
«Alcuni divieti sono per motivi di sicurezza - spiega Maniero -. Gli altri poggiano su un pilastro fondamentale: io stessa sono qui perché credo nelle sue funzioni e anche nell' importanza della divisa e con il mio aspetto trasmetto l' immagine dell' amministrazione. E Venezia non è un luogo qualsiasi, ma una delle città più famose del mondo».
Nel 2016, però, alcuni divieti potrebbero sembrare un po' retrò. Perché un vigile tatuato dovrebbe lavorare male? «Ognuno a casa può farsi la cresta o avere un rossetto vistoso, ma quando sono in pattuglia in piazza San Marco la divisa in ordine è il mio biglietto da visita - continua Maniero -. Detto questo, non licenzieremo chi ha scritto un "ti amo" piccolino sulla mano».
Perché i controlli, comunque, ci saranno e lì cominceranno i problemi e le interpretazioni: niente rossetto rosso fuoco, va bene, ma il lucidalabbra? L' ombretto sì o no? I baffi quanto lunghi? «Cercheremo di valutare ogni singola situazione, senza perdere di vista l' obiettivo finale». Certo che le donne, più attente ai dettagli, potrebbero prendere male questi divieti.
«Ho conosciuto negli anni colleghe che soffrivano: mettevano una gonna un po' più corta, un tacco un po' più alto - conclude Maniero -. Alcune avevano addirittura il rossetto con i brillantini o le unghie coloratissime, ognuna diversa dall' altra. Ma non credo che ci si possa sentire limitati per questo».
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