TELECAMORRA E SPESE PAZZE - INTERROGAZIONE A MONTI E GRILLI DOPO L’INCHIESTA DELLA “VOCE DELLE VOCI” SULL’AGCOM - ELIO LANNUTTI (IDV) CHIEDE SU COSA DIAVOLO “VIGILI” L’AUTHORITY MENTRE “I FATTURATI DELLE TELEVISIONI VICINE AI CLAN CAMORRISTICI SI SONO INGROSSATI A DISMISURA” - SPESE ALLE STELLE PER AGCOM, “SPALMATA” TRA UN GRATTACIELO A NAPOLI E UN IMMOBILE A ROMA CHE FANNO CAPO AL GRUPPO CALTAGIRONE E A PROPAGANDA FIDE….

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da www.lavocedellevoci.it

Il senatore Elio Lannutti di Italia dei Valori ha presentato un durissimo Atto di sindacato ispettivo, rivolto al premier Mario Monti e al ministro dell'Economia Vittorio Grilli, interamente incentrato sull'inchiesta di copertina della Voce delle Voci di settembre dal titolo: "Agcom - Lo spreco".

Presentato nella seduta di ieri, 12 settembre, l'Atto (che reca il numero 4.08175) si sofferma in primo luogo sul fenomeno delle tv di camorra, anche alla luce «delle numerose retate che stanno mettendo a nudo buona parte del sistema canoro-malavitoso». «Un modo - aggiunge il senatore IdV - per far girare il denaro provento di reati, ma anche per controllare la mentalità delle nuove leve, nonché per evadere il fisco, con conseguente perdita da parte dell'erario di centinaia di migliaia di euro».

Quali attività di vigilanza e controllo ha esercitato su questo impressionante fenomeno l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che proprio a Napoli ha la sua sede principale? Questo si chiede Lannutti, che riporta quasi integralmente la dettagliata inchiesta della Voce sulle spese alle stelle dell'Authority spalmata fra il grattacielo del centro direzionale partenopeo e l'immobile di via Isonzo nella capitale, facenti capo rispettivamente al Gruppo Caltagirone e a Propaganda Fide.

L'interrogazione si chiude con una serie di inquietanti interrogativi. Lannutti chiede ad esempio «se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se risulti quali iniziative abbia adottato e come abbia vigilato su tali vicende l'Agcom, che proprio a Napoli ha la sua sede principale ormai da oltre dieci anni, considerato che i fatturati delle televisioni vicine ai clan si sono ingrossati a dismisura proprio in ragione di crimini come l'evasione fiscale, il riciclaggio nonché l'istigazione alla delinquenza di stampo mafioso».

E ancora, «quali siano le ragioni per cui, proprio in un momento così delicato per la Nazione, mentre tutte le forze politiche e sociali chiedono di perseguire l'evasione fiscale e si preparano provvedimenti di prelievo fiscale a cittadini già vessati, milioni di euro evasi, come in questo caso, non vengono recuperati, ma piuttosto favoriti, come sembra all'interrogante, con persistenti omissioni». Staremo a vedere cosa risponderanno Monti e Grilli.

 

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