TIRO AL MERLO! DISASTROSA OSPITATA A “LINEA NOTTE” DEL NEORESPONSABILE RAI DEL PD GIORGIO MERLO, GENUFLESSO A CICCHITTO

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Andrea Scanzi per "Il Fatto Quotidiano"

Dello statista ha perfino il nome della città in cui è nato 53 anni fa, Cavour. Giorgio Merlo è un rutilante ex deputato Pd, cresciuto nella Democrazia cristiana e divenuto una prima volta parlamentare nel 1996 con il Partito Popolare. Due sere fa, a Linea Notte, ha deliziato il pubblico di Rai Tre. Del resto, di tivù, si intende. Laureato in Lettere Moderne a Torino, è stato giornalista professionista Rai e vicepresidente della Commissione Parlamentare per l'Indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi.

Correvano gli anni 2006-08 e Merlo, eletto nell'Ulivo, si batteva per non dar torto al centrodestra sull'esigenza di spegnere Anno Zero. Lunedì sera era in collegamento, non si sa da dove. Forse dal bar di Guerre stellari, a giudicare dal mento generoso alla Jabba The Hutt e dalla camicina a righe su giacca color cammello anemico. Pareva emozionato. Più ancora rapito, perché in studio c'era un noto catalizzatore di fascinazioni: Fabrizio Cicchitto.

Il deputato del Pdl scandiva parole forti, tipo "Ogni giorno ha il suo affanno" oppure "Andare avanti non può consistere nell'abbandonare il soldato Berlusconi". Impossibile, per Merlo, resistere. Ancor più quando Cicchitto ha plaudito all'"intervento costruttivo di Violante" e chiesto "che la Giunta non sia un plotone d'esecuzione".

È stato allora che Merlo ha esternato tutta la passione bipartisan per il collega: "Mah, innanzitutto mi lasci dire che discutere con l'onorevole Cicchitto è sempre piacevole, perché esprime opinioni in modo pacato e soprattutto ghghhh (testuale) con un aggrppoccio (traduzione: "approccio") non sguaiato, quindi, mmmghhhh (testuale) è sempre un elemento positivo".

A quel punto, se avesse potuto, Merlo si sarebbe forse inginocchiato ai sacri piedi di Cicchitto. Ma non poteva, perché era in collegamento dal bar di Guerre stellari. Si è così limitato ad aggiungere una frase mirabile: "Io voglio cogliere il bicchiere metà pieno di quello che dice l'onorevole Cicchitto, eh eh". Mentre i telespettatori si chiedevano com'è che si fa a "cogliere" un bicchiere, che non è né il petalo di una rosa né di una margherita (altro partito in cui Merlo ha dato sfoggio di sé), lo statista piddino ha poi cercato di dare ragione sia a Cicchitto che a Epifani, in via teorica agli antipodi sulla decadenza di Berlusconi.

Per conquistare il riottoso collega, Merlo ha dispensato altre perle di collaborazionismo sdrucciolo: "Lo dice uno che non è mai stato giustizialista e non è mai stato iscritto all'antiberlusconismo militante", "Non nego che ci sia stata una persecuzione". Cicchitto ha però sadicamente respinto il corteggiamento ("Non ci si può nascondere dietro un dito"). Ferito nell'onor, Merlo è così tornato sullo sfondo.

Niente paura: tornerà presto a conquistare la ribalta. Lo ha sempre fatto, perlomeno nei suoi sogni. Editorialista di punta di Europa, cioè di niente, brilla per frizzantezza sin dai titoli: "Il grillismo in doppiopetto che c'è nel Pd", "Il traghettatore sarà anche il pacificatore?", "Ci vorrebbe un Epifani". Ha un sito internet, con foto in cui ricorda un Cetto La Qualunque teo-dem.

Prima di tubare virtualmente con Cicchitto, fu folgorato due anni fa sulla via di Giovanardi. Accadde quando il diversamente intellettuale del Pdl attaccò l'Ikea per lo spot con il bacio gay. Merlo dixit: "Giovanardi ha ragione. Senza se e senza ma. E il messaggio pubblicitario dell'Ikea va denunciato. Almeno per chi crede nel valore costituzionale della famiglia".

Il web insorse. Fu accusato di avere cancellato la pagina incriminata, poi di avergli cambiato indirizzo (con un punto interrogativo nell'uni, per impedirne l'indicizzazione nei motori di ricerca). Oggi la pagina c'è ancora, datata 24 aprile 2011. Il suo profilo Twitter, fermo a maggio, langue poco sopra i 200 followers. Merlo ne merita molti di più: egli è la luce, o anche solo l'abat-jour dei fiancheggiatori del pregiudicato di Arcore.

 

Giorgio MerloFabrizio Cicchitto intervistato SILVIO BERLUSCONI Luciano Violante EPIFANI