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Goffredo Buccini per il “Corriere della Sera”
virginia raggi il vento e cambiato
L' unica certezza è l' incipit . Ancora risuona nell' aula Giulio Cesare l' eco di quel grido, «onestà, onestà!», così carico di entusiasmo militante da impedire, persino oggi, facili ironie anche al più maramaldo. È il 7 luglio. Per la prima volta a Roma si insedia sindaco una donna, una madre, una grillina: Virginia Raggi.
Tra i flash, mamma Virginia fa salire sullo scranno di primo cittadino il figlio Matteo, 6 anni: discontinua anche nello stile. In platea, plaudente, c' è tuttavia un bel tratto di continuità: Pieremilio Sammarco, titolare dello studio che assiste Cesare Previti. L' avvocato Virginia proprio da Previti ha fatto il praticantato, Sammarco mentore. Ha dimenticato di scriverlo nel curriculum, e non è la sola omissione. S' è scordata anche un incarico nella società di una segretaria di Franco Panzironi, anima nera di Mafia Capitale.
L' hanno pure beccata a fare il copia incolla dal web sul suo programma elettorale. Ma quel grido, «onestà, onestà», sembra un inno alla gioia che tutto cancella. Persino i prodromi di questo giallaccio: passo indietro necessario per capire quasi tre mesi di segreti e bugie.
17 giugno, la profezia
Mancano due giorni al ballottaggio. Alle 21.07 Virginia preannuncia quattro assessori in caso di vittoria. Tra loro Paola Muraro: «Collabora con l' Ama, sa cosa fare...». Allora sembra un viatico, oggi pare una sinistra premonizione. Dev' essere suonata sinistra anche ai bene informati del Movimento: «Hanno messo la volpe a guardia del pollaio», è uno dei primi, acidi commenti su Facebook. Parte su Change.org una raccolta di firme contro l' assessora in pectore : ottocento in un battito di ciglia.
5 luglio, il raggio magico
Comincia un balletto estenuante sulle poltrone. I giorni si consumano in trattative tra le anime del Movimento, la rivalità con Roberta Lombardi è piombo nelle ali: la Raggi vuole accanto gente di cui si fida. Il primo è Daniele Frongia, angelo custode che l' accompagna in macchina all' insediamento.
Azzoppato dai cavilli della legge Severino e dall' ostilità della Lombardi, Frongia non può occupare lo strategico posto di capo di gabinetto: diventerà vicesindaco. Si tira dietro Raffaele Marra, vicecapo di gabinetto e vero plenipotenziario politico: 120 mila euro l' anno di stipendio, malvisto dal direttorio romano (egemonizzato dalla Lombardi e da Paola Taverna) per avere lavorato con Alemanno e la Polverini e sospettato di essere un fil noir che connette molti punti attorno a Virginia. Chi decide per la sindaca?
9 luglio, il primo addio
Dagli studi legali «previtiani» alla destra affarista della vecchia giunta Alemanno fino a Manlio Cerroni, il «Supremo» boss della mondezza romana cui, si scoprirà poi, la Muraro è collegabile almeno da un contatto societario comune: si profila un quadro complesso che forse spaventa Daniela Morgante, indicata dall' ala lombardiana come capo di gabinetto: «Mi hanno messo nel tritacarne, rinuncio, sono un magistrato».
virginia raggi sindaca di roma
Grillo interviene, la Lombardi fa un passo indietro.
L' assessore al Bilancio Marco Minenna, ex Consob, voluto da Luigi Di Maio come segno di rinnovamento, ottiene la nomina di Carla Raineri, magistrato anticorruzione, con uno stipendio da 193 mila euro subito al centro delle polemiche.
17 luglio, la rivelazione
Paola Muraro, sempre più chiacchierata (12 anni di consulenze Ama per oltre un milione di euro di compensi) chiede accesso agli atti della Procura in base all' articolo 335 del codice. Si scopre indagata dal 21 aprile per gestione illecita di rifiuti in un' inchiesta sull' Ama e le ditte che fanno capo a Cerroni (a sua volta inquisito). Informa subito dopo la sindaca.
virginia raggi alla festa del fatto quotidiano
La Raggi sosterrà di averne informato il direttorio romano. Saltano fuori anche tre telefonate (non rilevanti penalmente) tra la Muraro e Salvatore Buzzi, socio del boss Carminati in Mafia Capitale. L' assessora che all' Ama controllava la regolarità dei flussi di rifiuti in entrata e uscita, si scopre fidata collaboratrice di Panzironi e di Giovanni Fiscon, ex dg della municipalizzata, pure lui dentro Mafia Capitale.
25 luglio, in streaming
L' assessora entra, telecamere al seguito, in Ama, umiliandone pubblicamente il presidente Daniele Fortini,che annuncia le dimissioni. In ballo c' è l' idea di tornare ad usare una discarica a Rocca di Cencia riconducibile proprio a Cerroni. I giornali cominciano a incalzare sindaca e assessora, entrambe ripetono che la Muraro «non ha ricevuto avvisi di garanzia», giocando sull' equivoco: la qualità di indagato non ne dipende, l' avviso si manda solo se necessario ad atti di indagine e la Muraro era già «informata» dal 17 luglio.
virginia raggi alla festa del fatto quotidiano (1)
4 agosto, «caro Luigi»
Il 2 agosto, a cena da Alessandro Di Battista al Flaminio, la Raggi (con Frongia) incontra il direttorio nazionale per discutere il «caso Muraro». Tace ciò che sa? Due giorni dopo Paola Taverna manda a Di Maio una mail dettagliata in cui lo informa che l' assessora è indagata. Di Maio dirà di avere frainteso il testo. In un' estate di dossier incrociati da «tutti contro tutti», scoppia anche il caso di Salvatore Romeo, capo segreteria politica, fedelissimo di Marra, messo in aspettativa e di nuovo «ingaggiato» al triplo dello stipendio (105 mila euro).
1 settembre, i 5 in fuga
Richiesta di un parere, l' Anac di Cantone si pronuncia sfavorevolmente sulla procedura di nomina della Raineri. La Raggi lo comunica su Facebook con un post alle 5 di mattina; si sospetta che l' estensore della richiesta sia Marra. Con la Raineri si dimettono Minenna e i vertici delle aziende di trasporti e rifiuti. Paolo Berdini, assessore all' urbanistica, si dimette, poi ci ripensa: «Bisogna mettere Marra nelle condizioni di non nuocere». La giunta è a pezzi.
4 settembre, cade il velo
Davanti alla commissione Ecomafie, Raggi e Muraro ammettono di essere da tempo a conoscenza dell' indagine sull' assessora. A cena in una pizzeria di Testaccio, la sindaca si sfoga (secondo il Fatto ) con Di Maio al telefono: «O mi dite cosa fare o andiamo a casa, un' altra come la Muraro dove la trovo?».
Quando sostituisce Minenna, posta una foto (con 1.300 like su Twitter): lei, Romeo e lo staff che scrutano un computer, «stiamo scegliendo il nuovo assessore al Bilancio, il lavoro non si ferma!». Purtroppo, quasi in contemporanea, il nuovo prescelto, il magistrato contabile Raffaele De Dominicis, rivela: «Un amico, l' avvocato Sammarco, mi ha chiesto disponibilità e ho ritenuto di dovermi mettere a disposizione del sindaco Raggi». Come in un gioco dell' oca truccato, si torna sempre al punto di partenza.
Non ci fosse Roma sul tabellone, sarebbe anche divertente.
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