siani giancarlo sergio mattarella

"UCCIDERE I GIORNALISTI SIGNIFICA UCCIDERE LE NOSTRE LIBERTÀ" – RICORDANDO GIANCARLO SIANI, SERGIO MATTARELLA RIFILA UNA STOCCATA A NETANYAHU, CHE DALL’INIZIO DELLA GUERRA A GAZA HA UCCISO 246 CRONISTI CHE LAVORAVANO NELLA STRISCIA - IERI IL CAPO DELLO STATO HA INAUGURATO L'ANNO SCOLASTICO ALL'ISTITUTO PROFESSIONALE "ROSSINI" DI FUORIGROTTA, A NAPOLI (INSIEME A JOVANOTTI): "I SOCIAL SONO ARMI, COMBATTETE IL BULLISMO E NON FATEVI TENTARE DALL’IA" - POI MATTARELLA HA VISITATO IL CARCERE MINORILE "NISIDA" (CHE HA ISPIRATO "MARE FUORI") E I BIMBI DELL'OSPEDALE "PAUSILIPON"

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MATTARELLA, UCCIDERE I GIORNALISTI È UCCIDERE NOSTRE LIBERTÀ

sergio mattarella jovanotti

(ANSA) - ROMA, 23 SET - "Ricordare il sacrificio della vita di Siani porta inevitabilmente alla mente i numerosi giornalisti morti perché colpevoli di testimoniare la verità, di raccontare le violazioni del diritto, le aggressioni, le guerre, lo sterminio senza pietà.

 

L'assassinio dei giornalisti è un assassinio delle nostre libertà, di una parte di noi a cui la comunità non intende rinunciare". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione nella quale ricorda come "Giancarlo Siani venne barbaramente ucciso da killer della camorra perché aveva acceso la luce sulle attività criminali dei clan, svelato i loro conflitti interni, le viltà che li caratterizzano".

 

sergio mattarella inaugura anno scolastico 2

 "Sono trascorsi quarant'anni - ricorda il capo dello Stato parlando dell'assassinio di Siani - da quell'agguato. La sua testimonianza vive nella società che rifiuta l'oppressione delle mafie e dei gruppi di criminalità organizzata e tra i suoi colleghi giornalisti fedeli all'etica della professione e impegnati ogni giorno in una funzione cruciale per la libertà della convivenza civile.

 

Quel feroce assassinio è parte incancellabile della storia e della memoria della Repubblica. Lo animava un forte senso di giustizia sociale che si nutriva di legalità. Il suo impegno di cronista ne "Il Mattino" e nelle altre testate con cui ha collaborato era strettamente legato a valori di umanità e di civismo. Far conoscere la realtà criminale che la camorra voleva occultare era un modo per tentare di liberare il territorio dallo strangolamento operato dalle attività illegali che ne opprimono vita e sviluppo.

sergio mattarella inaugura anno scolastico 3

 

Le verità raccontate sono state la ragione della spietata rappresaglia. Il percorso giudiziario, che ha portato alle condanne di esecutori e mandanti, mostra una volta di più che gli assassini mafiosi possono essere colpiti", conclude il presidente della Repubblica. 

 

 

MATTARELLA AGLI STUDENTI: “I SOCIAL SONO ARMI, COMBATTETE IL BULLISMO E NON FATEVI TENTARE DALL’IA”

 

Estratto dell'articolo di Dario Del Porto Bianca De Fazio e Paolo Popoli foto di Stefano Renna per www.repubblica.it

 

Tra i bambini dell’ospedale Pausilipon, con i reclusi del carcere minorile di Nisida che ha ispirato “Mare fuori” e, infine, insieme agli studenti dell’istituto professionale “Rossini” di via Terracina, nel quartiere di Fuorigrotta, mentre anche a Napoli le strade sono percorse dalle manifestazioni per la Palestina.

 

sergio mattarella inaugura anno scolastico 1

Tra questi volti e in questo clima, il Capo dello Stato Sergio Mattarella apre a Napoli l’anno scolastico 2025/2026 con il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, accompagnati dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, dal sindaco Gaetano Manfredi (entrambi affiancati dagli assessori all’Istruzione Lucia Fortini e Maura Striano), dal direttore scolastico regionale Ettore Acerra, dal cardinale Domenico Battaglia, dai vertici delle forze dell’ordine, il questore Maurizio Agricola, il prefetto Michele Di Bari.

 

Nell’istituto che ha ispirato “Mare fuori”, Mattarella incontra Jovanotti che gli presenta un rap scritto dai ragazzi del laboratorio dedicato a Martina Carbonaro, vittima di femminicidio a 14 anni ad Afragola per mano dell’ex fidanzato diciottenne.

 

Il presidente sorprende, ricordando come “Il rap è apparso circa 50 anni fa e io avevo già più di trent'anni. È nato come strumento di cambiamento e orienta al futuro, come desiderio di protesta e di cambiamento”. Jovanotti dà un nome e un cognome alla protesta: “Mi unisco alle piazze che chiedono lo stop alle morti a Gaza”. E Mattarella: “La musica è libertà e consente di superare gli ostacoli, di andare col pensiero dappertutto, al di là dei limiti. State lavorando bene qui, questa fusione straordinaria tra musica e parole è di grandissimo pregio. E un enorme grazie a Jovanotti”. [...]

 

video di sergio mattarella al forum di cernobbio 3

Circondato dai disegni dei piccoli pazienti, il presidente Mattarella si sottopone alle loro domande. "Perché nel mondo esiste la guerra?” chiede, ansimando, un bambino del Santobono-Pausilipon. Mattarella: “Purtroppo esiste il male, la violenza. Nel quotidiano e, in grande, nella scena internazionale. Hai ragione, è incomprensibile. La guerra distrugge tutto, perdiamo tutti. incomprensibile.

 

Per questo voi bambini siete così importanti: per fare crescere la consapevolezza in tutti che occorre allontanare questo pericolo. Questa consapevolezza che manifestate è preziosa, perché in futuro la vostra generazione sarà in grado di fare più e meglio di quanto fatto dalla mia".

 

giancarlo siani e la sua mehari 1

L'incontro viene condotto da Lillo e c'è spazio anche per parlare di "come rendere divertenti materie come la matematica - ricorda Valditara - in una scuola che deve pensare anche al tempo libero con sport e teatro". Mattarella ricorda l'importanza dello "studio di gruppo" rivolgendosi ai piccoli pazienti che frequentano la scuola all'interno dell'ospedale diretto da Rodolfo Conenna, presente all'incontro con la maestra Grazia Russo:

 

"Siamo una scuola flessibile, per seguire i tempi della malattia, ma qui i ragazzi trovano un'oasi di tranquillità, non bisogna lasciare indietro nessuno", dice Russo. I piccoli pazienti hanno infine regalato a Mattarella e Valditara la maglia dello Scugnizzo Club nato all'interno dell'ospedale: "Da oggi - ricorda Lillo - siete ufficialmente ammessi".

 

murale in memoria di giancarlo siani

[...] Il Capo dello Stato prende quindi la parola per il suo discorso, che inizia con un monito. "Il ritmo così veloce delle trasformazioni che attraversiamo richiede sempre più sguardo aperto, disposizione al cambiamento. L'innovazione tecnologica ci consegna opportunità straordinarie, impensabili fino a pochi anni or sono. Ma anche incognite: dobbiamo riconoscerle per evitarne i rischi.

 

I giovani che frequentano le scuole sono nati nell'era del digitale e sanno avvalersene con un approccio nuovo. È una grande sfida anche per gli insegnanti. Tanti ragazzi, ne è stato un esempio Carlo Acutis, sanno bene che è necessario usarne gli strumenti e non farsene usare. Per non diventarne dipendenti. Non cadete nella tentazione dell’IA: affidare i compiti all’Intelligenza Artificiale vuol dire addormentare la propria intelligenza".

il tesserino verde di giancarlo siani

 

Tecnologia è anche sinonimo di social. “Armi che colpiscono in profondità” accusa Mattarella, passando a parlare di bullismo: “Va combattuto, con tenacia. La scuola deve essere il luogo in cui ogni forma di violenza deve essere bandita. Insegnanti e dirigenti scolastici devono essere consapevoli ma non devono essere lasciati soli. La violenza gratuita della prepotenza del bullismo che emargina e sovente aggredisce. I giovani hanno invece bisogno di amicizia, senza cresce l’emarginazione”.

 

LA MORTE DI GIANCARLO SIANI

"La scuola – ricorda ancora Mattarella – è il luogo dell'apertura, ove si valorizzano i talenti di ciascuno e deve regnare la consapevolezza che la diversità delle opinioni sono una ricchezza da difendere. Una libertà conquistata a caro prezzo dal nostro Paese. Il nuovo inizio riguarda tutti, studenti e insegnanti, le famiglie, la società intera. La scuola produce futuro, contribuisce a formare persone e cittadini consapevoli”.

 

"La nostra Costituzione – prosegue il presidente – stabilisce che la scuola è aperta a tutti: è l'affermazione di un diritto. Ed è un dovere integrare tutti, tutti, sconfiggendo l'abbandono. Occorre l'impegno che la scuola sia ovunque, per includere chi è svantaggiato. Ovunque, ovunque, ovunque naturalmente nel mondo. Questo non è consentito dove la scuola non è frequentabile o viene interrotta per colpa di guerre o occupazioni militari: si realizza un'ulteriore, inaccettabile, gravissima responsabilità storica per chi muove guerre".

 

mohammed salama

"Le famiglie – conclude Mattarella – sono chiamate a costruire, anno per anno, un rapporto di fiducia con gli insegnanti, nella comune opera educativa. Fiducia anche nei ragazzi. Hannah Arendt ha scritto che l'amore per i figli sta anche nel coraggio di non strappare loro di mano 'l'occasione per intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa di imprevedibile per noi'.

 

In questa stagione di profondi mutamenti epocali, è necessario pensare che saranno i giovani, diversi dagli adulti, a interpretarli e governarli. Un grande maestro dell'Università, vittima del terrorismo, Vittorio Bachelet, diceva: ‘Nel momento in cui l'aratro della storia scava a fondo’ è importante gettare seme buono, seme valido. La scuola è una grande, preziosa seminatrice".

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