DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Francesca Basso per corriere.it
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha scelto la plenaria del Parlamento Ue riunita a Strasburgo per annunciare che contro Budapest sarà attivato il nuovo strumento che lega il pagamento dei fondi europei al rispetto da parte dei Paesi Ue dello Stato di diritto.
A novembre la Commissione aveva scritto a Polonia e Ungheria (che non hanno ancora ottenuto il via libera al Recovery plan) per acquisire informazioni sulla situazione nei due Paesi sul rispetto della Rule of law , primo passaggio formale in attesa dell'attivazione vera e propria del nuovo strumento.
«L'Ungheria ha risposto alle nostre domande» sul meccanismo di condizionalità per lo Stato di diritto, ha spiegato von der Leyen agli eurodeputati e «la nostra conclusione è che dobbiamo passare alla fase successiva. Il commissario Hahn ha informato Budapest che ora invieremo la lettera di notifica formale». La replica è arrivata dalla ministra della Giustizia ungherese Judit Varga: «La Commissione dovrebbe accettare la decisione del popolo ungherese, non punire l'Ungheria, perché il 3 aprile la maggioranza non ha votato secondo i desiderata di Bruxelles».
viktor orban elezioni ungheria 2022
Domenica scorsa alle elezioni il premier Victor Orbán, che ha reso l'Ungheria una «democrazia illiberale», è stato riconfermato per la quarta volta. Bruxelles non è intervenuta prima per non essere accusata di influenzare le elezioni ma la decisione era nell'aria. Il capo dello staff del premier Orbán, Gergely Gulyas, ha commentato che «Bruxelles sta commettendo un errore» e ha aggiunto che «le regole fondamentali della democrazia devono essere accettate dalla Commissione».
Occorre, ha concluso, «tornare al buon senso e al dialogo».
Il nuovo meccanismo punta a proteggere il bilancio dell'Ue, che può essere messo in pericolo dal mancato rispetto dello Stato di diritto. È entrato in vigore nel gennaio 2021, ma la Commissione si era impegnata a non usarlo finché non si fosse espressa la Corte di Giustizia dell'Ue, a cui avevano fatto ricorso Polonia e Ungheria. Era il risultato del compromesso raggiunto a fine 2020 dopo un difficile negoziato per convincere Varsavia e Budapest a togliere il veto sul bilancio dell'Unione 2021-2027.
viktor orban elezioni ungheria 2022
Il 16 febbraio scorso la Corte ha stabilito che il nuovo strumento si fonda su una base giuridica adeguata e rientra nella competenza conferita dai Trattati all'Ue e ha respinto i ricorsi.
Era da mesi che gli eurodeputati erano in pressing sulla Commissione. Lo scorso ottobre l'allora presidente del Parlamento Ue David Sassoli aveva chiesto al servizio giuridico di intentare una causa contro l'esecutivo per la mancata applicazione del meccanismo. Ieri von der Leyen ha spiegato che «questa procedura ha tempi prestabiliti e ben precisi». La decisione ultima è del Consiglio a maggioranza qualificata.
Tra l'invio delle notifiche da parte della Commissione e la decisione del Consiglio di bloccare i pagamenti Ue potrebbero passare dai 5 ai 9 mesi. E poi c'è la possibilità che il Paese faccia ricorso. Ora l'incognita è cosa deciderà la Commissione nei confronti della Polonia, che ha bisogno di fondi ingenti per l'accoglienza dei rifugiati ucraini.
viktor orban discorso dopo la vittoria 2022 VIKTOR ORBAN VISEGRAD viktor orban elezioni ungheria 2022.
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