DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA…
Luigi Offeddu per “Il Corriere della Sera”
Ridurre a 15 giorni le vacanze di governanti e politici impegnati contro la crisi? Una prima risposta, l’ha data il governo greco. Anzi, ha fatto un capolavoro. Il 5 giugno, ottenuti i primi segnali positivi sugli 8,1 miliardi attesi dalla Trojka (la commissione mista composta da Banca centrale europea, Ue e Fondo monetario internazionale), che arriveranno in concreto domani, durante una sessione plenaria ha tirato giù la saracinesca e ha mandato in vacanza il Parlamento. Arrivederci a fine settembre.
Negli anni scorsi, ad Atene dove in estate il termometro può superare i 45 gradi, di regola i politici andavano in vacanza a fine giugno e tornavano in ottobre (pretesto per qualche battuta acre della signora Merkel). Ora, un po’ perché i segni della ripresa sono apparsi, e un po’ per quell’assegno staccato dalla Trojka, si è deciso di allargare la manica. In realtà, il Parlamento non viene del tutto chiuso, ma riduce il personale e passa alle cosiddette «sessioni estive» su temi non fondamentali, un po’ come un’auto che marcia in folle. Ma sempre libera uscita è.
Così in tutta l’Europa, ma in ogni Paese con regole e sensibilità propria. E ovviamente con criteri propri legati al clima, alla chiusura di aziende e scuole, insomma alla vita quotidiana delle persone al di fuori delle istituzioni. Gli europei che hanno le ferie estive più lunghe sono gli austeri tedeschi (34 giorni nel 2013), e nei Paesi scandinavi si sta fra i 24 e i 29 giorni (Italia: 30-32). E i politici si adattano di conseguenza, se lo vogliono. Il Parlamento europeo, nel 2013, ha chiuso per ferie il 17 luglio e riaperto poi il 29 agosto: quest’anno farà più o meno lo stesso, ma una postazione del servizio-stampa sarà sempre di servizio, come del resto alla Commissione europea (che però non dovrebbe chiudere fino ai primi di agosto).
Finora, l’idea di ridurre a 15 giorni le vacanze dei politici sembrerebbe già fattibile solo per quelli francesi: François Hollande ha comunicato ai suoi compagni di governo che l’ultimo Consiglio dei ministri è convocato per il 4 agosto, e il successivo per il 18 dello stesso mese (non che fosse andato molto meglio nel 2013: vacanza dal 2 al 19 agosto).
All’esterno, non è trapelato comunque alcun brontolio: quando un Paese viaggia verso il 4,5% di deficit rispetto al proprio Prodotto interno lordo, può essere difficile invocare il diritto allo svago e al riposo per i presunti responsabili di questa situazione.
Ma c’è anche chi non è responsabile di quel disastro, né di altri, anzi non è forse responsabile letteralmente di nulla, e ne chiede il giusto compenso: a Londra, gli (un tempo) imparruccati inquilini della Camera dei Lord partono solitamente in vacanza il 30 luglio e tornano l’8 ottobre, quando già piove su Westminster.
Sempre in Gran Bretagna, anche la Camera dei Comuni si difende: quest’anno partenza il 22 luglio, ritorno il primo settembre. E anche a Pasqua, in genere, non si scherza: 19-20 giorni di riposo, sono le ferie trovate nell’uovo.
Un caso molto particolare è invece quello del Bundesrat, la Camera alta del Parlamento tedesco che rappresenta 16 Länder, città e Stati regionali. Nessuno gli contesta le sue settimane vacanziere in agosto, ma nell’ultima seduta prima delle ferie è chiamata a una volata convulsa: 40 progetti di legge approvate a cascata, da quello sull’eguaglianza fiscale per le coppie omosessuali a quello sugli obblighi riguardanti le lampadine dei ciclisti.
Quanto al Bundestag, il Parlamento federale, chiude il 17 luglio e riapre il 7 settembre; ma anch’esso, prima di partire ha cura di sbrogliare le matasse legislative più importanti e aggrovigliate. Un governo e un Parlamento che sicuramente — almeno secondo gli annunci — modificheranno le vacanze di quest’estate saranno quelli dell’Ucraina in fiamme: anzi niente vacanze del tutto, hanno detto i suoi leader. C’è poi la Spagna: nel 2013, il governo riposò dal 6 al 24 agosto, proprio mentre l’interesse pagato sui titoli di Stato decennali saliva al 7% e lo spread a 540 punti, e in cassa mancavano 100 miliardi. Perciò su Madrid fioccarono le critiche. Per quest’anno, si preannunciano ferie più moderate. Ma mai, s’intende, come quelle dei Lord di Londra.
Ultimi Dagoreport
FLASH! - LA DISCESA IN CAMPO DEL PARTITO DI VANNACCI E' UNA PESSIMA NOTIZIA NON SOLO PER SALVINI,…
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO…
DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME…
DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO…
DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI…