DAGOREPORT - DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO,…
Malcom Pagani per il “Fatto Quotidiano”
Diagnosi e cura suggerita dal dottor Carlo Verdone: "Questa città purtroppo è in rianimazione e guarirla è un' impresa ai limiti dell' impossibile. È piena di metastasi che invece di essere ridotte si allargano. Ci vogliono interventi impopolari, severità e rispetto della legge. Ora siamo al Medioevo. Alla totale sfiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni.
Alla competizione elettorale si presenta una squadra di calcio. Quattro candidati di centrodestra, tre di centrosinistra, i Cinque Stelle, gli indipendenti. Non si riescono a individuar facce, nomi e ruoli. Chiunque vinca queste incaciaratissime elezioni però deve sapere che siamo all' ultima spiaggia. All' occasione definitiva. Altre non ce ne saranno. Se si sbaglia stavolta, si affonda per sempre".
Sembra un appello senza ritorno.
Perché un appello senza ritorno è. Abbiamo sopportato di tutto. La situazione è grave.
C' è molta indignazione, ma l' indignazione da sola non basta. Perché gli indignati veri - non quelli rassegnati a tirare avanti - scendono in piazza senza violenza per fare veramente casino e rivendicare i propri diritti.
A Roma non succede?
Qualcuno che alla spirale autodistruttiva e allo scempio quotidiano si ribella esiste.
Retake Roma si batte per la diffusione del senso civico e ci sono cittadini che periodicamente puliscono mura e giardini, riempiono sacchi di immondizia e restituiscono decoro a intere zone.
Poi, una settimana dopo passi per le stesse strade e ti accorgi che bisogna ricominciare da zero. Le persone con un senso etico, purtroppo, sono una minoranza. E l' idea che tanto non possa cambiare nulla si sta radicando. La città è sporca. Regna l' illegalità. Anzi, per dire meglio, a Roma è tutto illegale. Se va a chiederlo al commissario Tronca vedrà che ascolterà gli stessi ragionamenti.
Tronca si è trovato a gestire l' eredità Marino e di Mafia Capitale.
E non sta facendo per niente male. Ho visto alberi ripiantati, cura, attenzione. Ma il lavoro è enorme. Bisogna fare piazza pulita delle cose che non funzionano e le cose che non funzionano sono un' infinità. L' altro giorno ero a Milano per lavoro. Parlavo con un tassista. Si lamentava del traffico. Gli dico: "Ma lei si rende conto di dove vive? La sua città rispetto alla mia sembra Berlino. Ha idea della situazione di Roma?".
Milano è diversa da Roma.
Sono arrivato alla stazione Termini. Sembrava un girone dantesco. Una casbah. Una scena direttamente tratta del Roma di Fellini. Autobus, pullman, taxi, clacson, urla.
Una cagnara indescrivibile.
Ho cercato di divincolarmi mentre un signore, godendosi un bel caffè in un bar di via Marsala, aveva parcheggiato in terza fila bloccando il traffico per un quarto d' ora.
Quando l' ho visto uscire ho pensato: "Ma allora è inutile, qui non c' è niente da fare".
Degrado, buche, abbandono.
walter veltroni gian luigi rondi carlo verdone
Io e il mio sceneggiatore, quando dobbiamo passare per piazza Venezia in moto, ci diciamo cose di stampo vagamente iettatorio: "Vediamo chi sopravvive". Roma è pericolosa, certe buche non valgono le peggiori turbolenze degli aerei. In ballo c' è la spina dorsale. Gli unici a godere sono reumatologi, ortopedici e fisioterapisti.
Ironia triste.
Ma io sono molto triste. Roma la amo. Le voglio veramente bene. Sa che faccio ogni tanto? Cerco la poesia. Vado a fotografare la città all' alba, di domenica, in luoghi che a quell' ora sembrano magici.
Roma conserva una magia?
L' altro giorno pioveva e si è fatto miracolosamente silenzio. Ho potuto sentire le campane in di una chiesa in lontananza. Come nei fantastici anni 60, quando potevi distinguere anche il suono delle rondini. È passato un minuto ed è partito l' allarme di una macchina.
Non so se la stessero rubando o meno. Però l' incanto è finito perché di incanto ne è rimasto poco. Rispetto alla Roma ferragostana che raccontavo in Un Sacco bello è cambiata un' epoca. Erano le ultime ore di un universo dolce e popolare che ormai è completamente scomparso.
Prima ci parlava del numero dei candidati.
Non parlerò mai più a favore di uno o contro un altro. Mi limito a osservare che la gente non capisce e soprattutto non conosce. Io so qualcosa di Marchini o di Meloni, ho sentito parlare dell' eloquio cazzuto di Raggi, la candidata del M5s, da amici di sinistra, ma gli altri candidati non so quasi chi siano.
Dovremmo sapere di più. Sapere se avranno voglia di essere impopolari. Se avranno l' onestà di sanare almeno il 20% delle ferite di questa città. Sarebbe già un successone della Madonna.
La politica non ha voglia di essere impopolare.
Hanno paura di non essere più votati e quindi da anni danno un colpo al cerchio e uno alla botte. Hanno paura dei piccoli egoismi personali. Di perdere il loro pacchetto di preferenze.
Si lamentano in tanti…
"'Sto stronzo mi ha rimosso il tavolino del ristorante", "'Sto stronzo mi ha fatto chiudere l' attività", "'Sto stronzo mi ha multato". Il politico ascolta tutti e temendo di scontentare qualcuno resta immobile. Ma non si può più.
Servono spese straordinarie, regole, etica e rispetto della legge. Forse Roma la può governare solo un manager che non pensi: "Tra 5 anni devo ricandidarmi".
Non le è venuto il sospetto che a Roma in realtà non voglia vincere nessuno?
Certo che mi è venuto. Roma è da sempre la tomba di qualunque ambizione politica. Chi la governa, cade. Sa a cosa pensavo l' altro giorno?
A cosa pensava?
A tutte le critiche ingenerose che hanno ricevuto Rutelli e Veltroni. Entrambi stavano sul pezzo. Amavano la città. Non sparivano di fronte a un problema. Sa che le dico? Magari li avessimo oggi.
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