DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Estratti dall'articolo di Stefano Cappellini per “la Repubblica”
Non capita spesso a Nicola Zingaretti di perdere la calma. (...)
DAVID SASSOLI NICOLA ZINGARETTI
Problemi con gli alleati M5S, avendo letto l' intervista di Luigi Di Maio a Repubblica . Intoppi sull' idea, cara al leader dem, di coinvolgere l' opposizione più responsabile: sta per saltare l' assegnazione di un relatore di minoranza sulla manovra a Forza Italia. Ma anche grane in casa Pd: le proposte di David Sassoli su cancellazione del debito e superamento del Mes hanno spiazzato i vertici dem. Di certo non hanno convinto Zingaretti.
A Luigi Di Maio, euforico per l' esito congressuale («Nel governo il M5S deve pesare di più») Zingaretti risponde così: «Francamente leggere quella frase mi è dispiaciuto molto. Un atteggiamento poco comprensibile. Dieci giorni fa avevamo deciso di smetterla con le bandierine e di lavorare insieme per l' Italia e darci una visione comune del futuro. (…)». Non era così che Zingaretti immaginava il giorno dopo gli Stati generali grillini, non lo spettro di un ritorno alla guerriglia quotidiana nella maggioranza.
NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO
A Zingaretti non va giù neanche il ritorno alla conflittualità dei grillini sul Mes, (…)
(…) Zingaretti volutamente non nomina Sassoli, ma quel che pensa della sua iniziativa è chiaro: «Non è il tempo di proposte rispettabili ma estemporanee sulla cancellazione del debito. Io ascolto le opinioni di tutti, ma se ricominciamo a chi la spara più grossa, la vedo dura».
(…)
Gualtieri non sposerà il pacchetto Sassoli (…). La tesi è in linea con quanto sostenuto ieri da Carlo Cottarelli su questo giornale: la cancellazione del debito è nella sostanza irrilevante per i problemi specifici dell' Italia. (…)
Non pare troppo felice della proposta Sassoli anche il commissario Ue Paolo Gentiloni (…) Sassoli è una figura assai stimata nel partito al di là del ruolo di prestigio che ricopre - ma questa crepa nel cuore della nomenclatura europeista dem è un inedito. Il fatto che tra i partecipanti al dibattito a distanza ci siano almeno un paio di nomi di possibili aspiranti al Quirinale non aiuta la comprensione reciproca.
Inutile farla lunga: il sospetto generale nelle file dei Democratici è che molte mosse, di qui in avanti, possano essere calcolata in funzione del traguardo presidenziale. Specie se lo scopo è cominciare a radunare una maggioranza trasversale di "grandi elettori", all' interno della quale il peso del M5S sarà comunque decisivo.
(…)
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