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Estratto dell’articolo di Alberto D'Argenio per “la Repubblica”
Con ogni probabilità il vaccino contro il Covid arriverà tra fine gennaio e inizio febbraio. Ma per una vaccinazione diffusa e per vedere i primi effetti sulla pandemia bisognerà aspettare l'estate, mentre si potrà tornare a una vita normale a fine 2021. A parlare è Guido Rasi, da 9 anni direttore esecutivo dell'Ema, l'Agenzia europea del farmaco basata ad Amsterdam che dovrà dare il via libera alla commercializzazione dei vaccini nel nostro continente. […] «Se i governi non preparano subito piani per la vaccinazione rischiamo di rallentare il processo di 4-5 mesi e di pagare l'inazione, così come oggi scontiamo alcuni errori del recente passato».
Conte ha parlato di vaccino entro Natale: è una previsione realistica?
«[…] è estremamente difficile se non improbabile. Le case farmaceutiche non ci hanno ancora presentato i dati clinici delle sperimentazioni e praticamente siamo a novembre».
Allora quando le prime dosi?
«Se tutto andrà liscio potremo autorizzare i primi vaccini tra gennaio e febbraio […]».
Da chi si comincerà?
«Si potrebbe iniziare a vaccinare subito le categorie a rischio».
E il resto della popolazione?
«Si può ipotizzare per metà 2021. O meglio: entro l'estate inizieremo ad avere abbastanza vaccinati per vedere gli effetti sulla pandemia».
[…] Quando torneremo a un'esistenza normale?
«Sicuramente a fine 2021 avremo una vita molto più gestibile[…] ».
[…] I governi europei saranno pronti a distribuire il vaccino?
«Sono molto preoccupato perché non vedo preparare i piani nazionali per la distribuzione. […] sapremo solo dopo 4-6 mesi la durata reale dell'immunità. I piani nazionali servono proprio per rispondere rapidamente a queste variabili e perché siano efficaci vanno preparati subito».
Quali sono i rischi?
«Autorizzare il vaccino 15 giorni prima non serve a nulla se poi perdi 4-5 mesi nella campagna di vaccinazione perché non l'hai allestita bene. I politici che si lanciano in previsioni confondono l'opinione pubblica: più utile stilare un piano per farsi trovare pronti […] ».
Sa che con un morto causato dal vaccino si rischia di vanificare le campagne e ripartire da zero?
«Il vaccino provocherà i classici effetti collaterali come febbricola o dolore al braccio. È improbabile che ci saranno morti per il vaccino, ma è possibile che ci saranno vaccinati morti per altre cause. Il che è ben diverso, ma non meno difficile da gestire mediaticamente. I governi si devono preparare a farlo».
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