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Gianluca Oddenino per âLa Stampa'
L'inseguimento è finito. Dopo una lunghissima caccia, durata nel tempo e sconfinata in più paesi, la Juve è riuscita a mettere le mani su Didier Drogba. Il primo rinforzo per l'attacco bianconero è un vecchio pallino di Marotta: più volte è stato tentato l'ingaggio nel corso degli ultimi anni, ma per i motivi più disparati il bomber ivoriano non è mai sbarcato a Torino.
Ora, invece, le possibilità di garantirsi Drogba sono altissime: la Juve è in pole position, in Francia danno addirittura l'affare per fatto e lo stesso giocatore vuole vestire la maglia dei tre volte campioni d'Italia. L'ultima parola, però, spetta ad Antonio Conte e alla sua idea di gioco. Non c'è solo la rivoluzione del reparto offensivo juventino ad animare il mercato bianconero (almeno il 50% degli attuali giocatori verrà ceduto), ma anche la possibilità di tornare al 4-3-3. Per questo l'operazione Drogba va soppesata sotto tutti gli aspetti, senza dimenticare i pro e i contro del caso.
L'attaccante del Galatasaray (20 gol in 53 partite dal febbraio 2013 ad oggi) è l'uomo giusto per avere peso, esperienza e qualità in Champions, in più arriverebbe come svincolato e con la voglia di dire ancora la sua. Drogba, però, ha anche 36 anni nelle gambe, qualche problema muscolare da tenere in considerazione e soprattutto chiede uno stipendio d'altissimo livello (in Turchia guadagnava 6 milioni netti a stagione).
Le valutazioni sono ancora in corso nella Juve, anche perché Conte vorrebbe che le risorse a disposizione per il mercato venissero dirottate sugli esterni. Dove è già stato blindato il portoghese Nani, ormai tagliato fuori dal nuovo Manchester United di Van Gaal, e si lavora per garantirsi il cileno Sanchez del Barcellona. In questi anni, però, i dirigenti bianconeri hanno saputo fare grandissimi affari senza spendere per il cartellino: da Barzagli a Pogba, da Pirlo a Llorente, gli esempi non mancano. Drogba può rientrare in questa tipologia di "colpo", così come il difensore francese Evra se il Manchester United non si avvarrà dell'opzione di un prolungamento annuale.
Le linee guida, in ogni caso, sono chiare e potrebbero essere ribadite oggi all'assemblea degli azionisti della Exor (la holding del gruppo Agnelli che detiene oltre il 63% della Juve). Per fare un grande shopping bisogna vendere qualche pezzo pregiato. E non è escluso che possa essere ceduto Fernando Llorente in caso di proposte da 18-20 milioni (piace al Barcellona, che sul piatto può mettere il «Nino Maravilla»). Lo spagnolo non partirebbe solo per fare spazio a Drogba in attacco, ma anche per ottenere una maxi plusvalenza dopo un solo anno.
Gli equilibri di bilancio pesano sul mercato, anche perché i conti restano in rosso a causa dell'eliminazione precoce in Champions e non a caso a Drogba è stato offerto un contratto di un anno (più l'opzione per un altro ancora) che oscilla tra i 3,5 e 4 milioni. Molto meno rispetto alla proposta di due anni fa, quando la Juve offrì 5 milioni netti più 500 mila euro di bonus a stagione per due anni al fresco campione d'Europa del Chelsea. Ora il destino ha offerto un nuovo incrocio: Marotta e l'agente della punta, Thierno Seydi, si sono visti lo scorso 10 aprile prima di Juve-Lione di Europa League e hanno trovato un accordo. Adesso dipende solo dalla Juve.
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