DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL…
Giulia Zonca per “la Stampa”
Senza Messi il Barcellona si deve reinventare anche se comprensibilmente non vuole ammetterlo. Un conto è fare a meno di un campione, un altro è affrontare 2 mesi senza il giocatore più forte del mondo: un’onda d’urto che va ben al di là della formazione.
Camp Nou in silenzio
Stasera i blaugrana iniziano la loro vita senza numero dieci, suona apocalittico e non deve per forza essere catastrofico, sanno come vincere in sua assenza ma non hanno idea di che significa stare senza di lui per tanto tempo e bastava ascoltare il silenzio del Camp Nou al decimo minuto della partita contro il Las Palmas per capire il trauma collettivo. Silenzio assoluto mentre Messi usciva dal campo e non uno che abbia continuato a seguire la gara. Tutti a digitare, cercare, aggiornare per sapere l’unica notizia che contava davvero: quando torna?
La prima data buona è il 21 novembre e giusto per alzare il grado di attesa il rientro coincide con la notte del primo Clasico dell’anno, appuntamento su cui sono già proiettati i giornali spagnoli, i tifosi ma la squadra scende in campo contro il Bayer Leverkusen proprio oggi e deve reagire.
Chi ne prende il posto?
Luis Enrique sceglie l’unico modo possibile per trattare la sostituzione, la definisce «impossibile». Non esiste qualcuno che possa riempire un simile vuoto: «Sarà una motivazione in più ma non è mia intenzione snaturare il nostro gioco». Però il tridente magico non è praticabile e subito sorge il primo problema pratico: chi vicino a Neymar e Suarez? Domanda che è già la prova di un mondo parallelo: in nessun altra squadra ci sarebbe bisogno di mettere qualcuno vicino a quei due, ma al Barcellona si scatena la «Messidependencia» e ha il ritmo nostalgico del tango argentino. Non importa quanti fenomeni restano, lui non c’è e automaticamente si diffonde il pessimismo.
Luis Enrique: «Non cambio»
Quando Messi è uscito dal campo è stato rimpiazzato da Munir El-Haddadi ma chiedere a un ragazzo che ha appena compiuto 20 anni e ha giocato solo 12 partite in Liga di fare da vice al dio del pallone è assurdo. Si può modificare il modulo, lasciare due punte, non proprio leggere, e passare al 4-4-2 solo che Luis Enrique detesta l’idea di cambiare atteggiamento e il Barça ha paura di perdere l’anima, di trasformarsi in una squadra normale e scoprire che è proprio Messi a renderli speciali.
MESSI INFORTUNIO 4luis enrique
Si parla solo di lui, di quando torna, di quanto influirà la sua assenza e le grane sembrano più sinistre in questa fase di stordimento. Pure il fatto che Mascherano sia l’ennesimo blaugrana ad avere problemi con le tasse (avrebbe evaso 1 milione e mezzo di euro) getta ombre nefaste su un presente complicato. Orfani di Messi che proprio al Leverkusen aveva rifilato 5 gol nel 7-1 dell’ultima sfida. Sapere che si parte senza cambia già la partita. È così importante che il suo nome manca ancor prima dei suoi numeri.
LEO MESSI INFORTUNATOMESSI INFORTUNIO
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