i fratelli sacchetti galleria borghese

LA “COLLEZIONE PERFETTA” DELLA GALLERIA BORGHESE - PREZIOSA DONAZIONE DI GIOVANNONA SACCHETTI AL MUSEO: COSÌ IL RITRATTO DI PIETRO DA CORTONA TORNA COL “GEMELLO” NEL SALONE PIU’ SONTUOSO DELLA GALLERIA - FRANCESCHINI: “ATTO DI PURO MECENATISMO”

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GIULIO SACCHETTI PIETRO DA CORTONAGIULIO SACCHETTI PIETRO DA CORTONA

Francesca Giuliani per “la Repubblica - Roma”

 

È la “collezione perfetta”, quella raccolta nella Galleria Borghese, compendio di meraviglie barocche, opera d’arte essa stessa, creazione del genio del cardinale Scipione che l’ha assemblata nella sua residenza.

 

Perfetta, più o meno da quattro secoli e da oggi persino un po’ di più, perché alle opere del museo dei musei se n’è aggiunta (ma è in realtà tornata) una “nuova”. La fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti ha donato infatti allo Stato italiano il ritratto di Giulio Sacchetti, realizzato da Pietro da Cortona fra il 1626 e il 1627, un dipinto che torna ad affiancarsi a quello di Marcello Sacchetti, banchiere e uomo d’affari, fratello del candidato papa Giulio.

 

marchesa giovanna sacchetti  v2marchesa giovanna sacchetti v2

Le due tele, di eguale misura, vennero scorporate dalla collezione in occasione della vendita a papa Benedetto XIV. Poi, il ritratto di Marcello passò alla collezione Borghese nell’Ottocento, e ora le due opere tornano fianco a fianco, nel salone più sontuoso della Galleria, quello con il soffitto affrescato dal Lanfranco, che ospita alcuni tra i capolavori di quella compagine artistica che vedeva avvicendarsi, al soldo della potentissima committenza Borghese, Guido Reni, Lanfranco, Guercino, Bernini.

I FRATELLI SACCHETTI GALLERIA BORGHESEI FRATELLI SACCHETTI GALLERIA BORGHESE

 

Pietro da Cortona fa parte di quel manipolo di geni, architetto e pittore nei cicli di affreschi a Palazzo Pitti a Firenze ma anche nel cuore della vertigine barocca di Roma, dalla chiesa dei Santi Luca e Martina a Santa Maria della Pace. Ora i suoi solenni ritratti dei fratelli Sacchetti si potranno vedere accanto a quelli di Scipione Borghese e Gian Lorenzo Bernini.

 

anna colivaanna coliva

«Questa donazione è un atto simbolico, di mecenatismo puro — spiega il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini — Un privato dona un’opera a condizione che venga valorizzata e che riceva un riconoscimento pubblico del suo gesto. La nostra riforma dei musei punta a rendere i musei più accoglienti per i visitatori ma anche per le donazioni».

MARCELLO SACCHETTIMARCELLO SACCHETTI

L’opera donata ha un valore di 5-6 milioni di euro (per il mercato estero) e di 2 per il mercato italiano. Di fatto, però, non è alienabile dallo Stato, considerato che, spiega la direttrice del museo, Anna Coliva, «si tratta di uno dei maggiori ritratti del Seicento italiano».

 

Altre novità sono in arrivo alla Borghese: Franceschini ha annunciato uno stanziamento di 3,5 milioni di euro per «riqualificare i servizi del museo» a vent’anni dalla riapertura tanto voluta dal ministro Veltroni. «La nostra collezione oggi sta bene, non ha bisogno di restauri — spiega Coliva — vogliamo che anche la parte dell’accoglienza sia a quel livello.

 

Puntiamo alla perfezione dei luoghi, della caffetteria, degli arredi, dei bagni, della climatizzazione. Il difficile sarà fare tutto in tempi veloci». Al “netto” delle gare, la ristrutturazione dovrebbe prevedere sei mesi di lavori, con inevitabile parziale chiusura. Nel pacchetto, anche interventi sull’Uccelliera adiacente il Museo.

FRANCESCHINIFRANCESCHINI