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Francesco Bonami per Dagospia
Dice il proverbio “La censura l’artigiano fa diventare il grande artista che invano voleva diventare’’. Facebook in modo assurdo e inopinato ha censurato due immagini di due opere della mostra di Luciano Ventrone a Gualdo Tadino in Umbria . Le due tele rappresentavano due fondi schiena dipinti in modo talmente realistico da sembrare delle fotografie. Come foto sono a malapena soft porn ma nemmeno. Censurarle perche’ sessualmente provocanti è da idioti.
'il filo di perle' luciano ventrone
La Venere di Urbino di Tiziano agli Uffizi di Firenze, per non parlare dell’Origine del Mondo di Courbet al museo d’Orsay di Parigi, una bella patata sbattuta in faccia al visitatore , sono ben piu’ sensuali e provocanti e le loro immagini si trovano libere e belle dovunque sulla rete .
I dipinti di Ventrone sono invece pornografici da un punto di vista artistico, nel senso che hanno lo scopo esclusivo e inutile di mostrare l’eccezionale abilità pittorica di un grandissimo artigiano del pennello quale indubbiamente è Ventrone . Ma da qui ad essere un grande artista ce ne passa. Ventrone sarebbe stato un fenomenale artista quattro secoli fa . Oggi è un virtuoso della pittura, un funambulo della tecnica e della pazienza, come uno che costruisce la scocca di una Ferrari di F.1 ad uncinetto.
sgarbi oltre il limite ventrone
Il fatto che le sue tele sembrino fotografie non è un merito ma un demerito. Come quando la gente davanti ad un tramonto esclama “sembra una cartolina!”. Se Dio o chi per lui avesse immaginato la sua creazione ridotta al formato della cartolina chissa’ se ci avrebbe ancora regalato la magnifica natura di cui godiamo.
luciano ventrone antichi sapori
Ecco Ventrone riduce l’arte alla perfezione ed al formato di una bellissima fotografia retrocedendo se stesso da artista ad artigiano, nobile professione ma diversa da quella appunto dell’artista.
So che scrivendo questo mi attiro le ire e lo sdegno di molti, dall’autore delle opere a Vittorio Sgarbi co-curatore della mostra che pero’ dovrebbe provare a svegliarsi dal coma rinascimentale nel quale è piombato da troppo tempo se desidera insistere ad avere un rapporto normale con l’arte non contemporanea, per lui tutta l’arte è contemporanea, ma con l’arte che tenta con errori e orrori di parlare tuttavia al mondo di oggi , unico vero scopo di tutta l’arte da sempre.
La censura di Facebook è altrettanto fuori dal tempo come lo sono l’artista e i suoi sostenitori, ma a differenza di questi ultimi è pure stupida e dannosa. Nessuno puo’ censurare qualcuno perche’ ha scelto liberamente di essere inutile ed innocuo.
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