DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA…
Mirko Graziano per gazzetta.it
L’Italia è salva, e ha anzi ancora la possibilità di giocarsi la final four. Una gara dominata, condotta a lungo in maniera spettacolare e risolta solo al 92’ (con Biraghi) per "colpa" di uno straordinario Szczesny e l’imprecisione di qualche azzurro. Sì, forse ieri è scoccata la scintilla giusta. Il "tiqui taka" manciniano convince e piace molto ai giocatori stessi. Là davanti, però, ora serve un uomo-gol convincente per far quadrare definitivamente i conti.
CHE PARTENZA! — Mancini conferma l’undici anti-Ucraina: Donnarumma in porta; Florenzi, Bonucci, Chiellini e Biraghi dietro, Jorginho in regia; Barella e Verratti interni; Chiesa, Bernardeschi e Chiesa là davanti, e stavolta è lo juventino a partire da "falso nove". Nella Polonia resta fuori Piatek, il capocannoniere della nostra serie A, ed è Zielinski ad agire a supporto di Lewandowski e Milik. Primo tempo a senso unico, dominio azzurro, e lo 0-0 all’intervallo è qualcosa di inspiegabile: due traverse e tre miracoli di Szczesny.
La banda Mancini tiene palla, pressa altissimo e crea occasioni a raffica. Dopo pochi istanti Jorginho (destro a girare) colpisce la traversa. Al 23’, Chiesa sfonda sulla destra e serve Bernardeschi che calcia malissimo da buona posizione. È poi ancora Chiesa ad asfaltare gli avversari di turno: centro basso per Insigne, tocco in scivolata del "10" e palla che va a sbattere ancora sulla traversa con Szczesny battuto. Il portiere polacco sale poi in cattedra: parate mostruose su Jorginho (diagonale di destro), Chiellini (testata all’incrocio) e Florenzi (botta ravvicinatissima dopo uno spettacolare triangolo con Insigne). La Polonia, in avanti, è tutta in un sinistro di Milik deviato in angolo da un difensore azzurro.
LA RIPRESA — Due cambi polacchi a inizio ripresa: fuori Szymanski e Linetty, dentro Grosicki e Blaszczykowski, squadra che dal "rombo" passa al 4-4-2. Poco prima del quarto d’ora anche Donnarumma piazza la paratona deviando il diagonale stretto di Grosicki che colpisce da non più di cinque metri. Gli azzurri reagiscono subito: cross da destra e Biraghi, piazzato sul secondo palo, spara altissimo in corsa. Intanto, là davanti Insigne va in mezzo, Bernardeschi si sposta a destra e Chiesa a sinistra. Altra cavalcata dell’esterno viola e destro a girare che viene deviato in angolo. Intorno al 20’, gli azzurri vanno in porta col pallone, stile Barcellona di Guardiola, ma Insigne (l’uomo dell’ultimo passaggio per Chiesa) è in fuorigioco. Al’26, assist al bacio di Chiesa per Bernardeschi che da cinque metri mette fuori di testa. Poi Insigne appoggia molle e sul contropiede polacco serve la freddezza di Donnarumma, bravo a disinnescare Grosicki. Ancora Bernardeschi dal limite: di poco alto. A dieci minuti dalla fine il Mancio lancia Lasagna proprio al posto di Bernardeschi: non un buon segno per Immobile. Quindi, dentro Piccini per Florenzi. E al 92’ arriva il gol salvezza: angolo da destra, testa in tuffo di Lasagna e volée sotto misura di Biraghi piazzato sul secondo palo. Vittoria strameritata, e l’Italia rivede la luce.
MANCINI
Da gazzetta.it
Il commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini commenta così a caldo la vittoria in Polonia: "Partita che abbiamo dominato dall’inizio alla fine, dovevamo far gol prima, era ingiusto lo 0-0. Tutti i ragazzi stanno cercando di fare il massimo. È una buona vittoria in una partita giocata benissimo , possiamo migliorare molto”. Un’emozione dietro l’altra, dopo una partita gestita dal primo minuto con un possesso palla che sfiora quasi il 70%: “Il calcio è questo, un gol che meritavamo dall’inizio della gara e che abbiamo lottato per poterlo concretizzare”. Sulla gestione della panchina e sulla possibilità di fare cambi prima il tecnico si è così espresso: "Non pensavo a fare sostituzioni prima perché stavamo giocando bene. Lasagna? È un giocatore in forma, dovevo alzare i centimetri in campo, ecco perché ho scelto Kevin".
IN CONFERENZA — Mancini ha proseguito l'analisi del match in conferenza stampa partendo dalla formazione di oggi: "Volevo proporre una squadra che giocasse in casa o fuori con la stessa mentalità. Ma per giocare nella metà campo avversaria purtroppo non ci bastano 3-4 partite. La vittoria serve soprattutto ai giocatori - ha proseguito il c.t. azzurro -, sanno quando giocano bene e quando no". Sul problema del gol Mancini spiega: "Non abbiamo mai avuto problemi, di nessun genere. Abbiamo avuto l’aiuto di tutti. Stiamo continuando, cercando di crescere. Possiamo commettere degli errori, con partite meno belle come con il Portogallo, ma con un’età media di 23 anni e mezzo". Infine sulla possibilità di vincere il girone battendo il Portogallo. "Noi dobbiamo arrivare all’Europeo, non avere difficoltà e vincere il girone. Questo è il nostro obiettivo. Dobbiamo avere questa mentalità, il risultato è fondamentale, ma poi contano anche i movimenti dei giocatori e il collettivo".
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