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LA CONGIURA CONTRO “KING” RANIERI - IL LEICESTER A PICCO: VARDY GUIDA LA FRONDA CONTRO IL TECNICO ROMANO - “FORSE SONO STATO TROPPO FEDELE A QUEI CALCIATORI CHE HANNO VINTO IL TITOLO. QUANDO OTTIENI QUALCOSA DI COSÌ BELLO, VUOI DARE LORO UNA CHANCE, DUE, TRE, MA FORSE NE HO DATE TROPPE”

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Guido De Carolis per il Corriere della Sera

 

Come Enzo Bearzot a Messico 86 e Marcello Lippi al Mondiale 2010 del Sudafrica, anche Claudio Ranieri sta pagando con interessi altissimi un debito di riconoscenza che lo ha avvicinato all' esonero, ormai a un passo.

 

La favola del piccolo Leicester, quotato 5.000 a 1 la passata stagione dai bookmaker tanto era impossibile che diventasse campione d' Inghilterra, si è trasformata nove mesi dopo in un' orrida storiaccia di liti, voltafaccia e tradimenti. Quartultimo in classifica con appena un punto di vantaggio sulla zona retrocessione, strapazzato da 5 sconfitte consecutive e senza neppure un gol segnato nel 2017, il Leicester rischia di eguagliare il record negativo del 1938, quando il Manchester City retrocedette l' anno dopo aver conquistato il titolo.

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In città l' atmosfera è spettrale, di nuovo allineata al grigiore dell' anonimo centro inglese. La conquista del titolo della Premier League, El Dorado del calcio moderno, aveva aperto le prime pagine dei giornali mondiali: era la rivoluzione inseguita e vinta dai piccoli sui potenti.

 

A maggio si dipingevano murales con Ranieri, ora il sogno è svanito. La tifoseria è divisa: buona parte invoca l' esonero, pochi gli danno ancora credito, qualcuno intona il suo nome sugli spalti, ma il «Ranieri oh-oh-oh-oh» sulle note di «Volare» sembra una presa in giro.

 

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Una profonda spaccatura, specchio riflesso della tetra atmosfera in spogliatoio. La fronda inglese trama per cacciarlo, come una corte contro il vecchio re stanco. Il bomber Vardy, trasformato da Ranieri da ex galeotto in principe dei goleador, ha chiesto la sua testa. Solo 5 reti quest' anno per Vardy, tornato con Drinkwater e Mahrez, a essere un modesto mestierante. Partito Kanté, che rivincerà il titolo con il Chelsea, la squadra si è sfaldata.

 

«Forse sono stato troppo fedele a quei calciatori che hanno vinto il titolo - ammette Ranieri -. Quando ottieni qualcosa di così bello, vuoi dare loro una chance, due, tre, ma forse ne ho date troppe».

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Le occasioni sono però finite. C' è chi dice che Ranieri sia stato troppo morbido nello spogliatoio, chi accusa i giocatori di essersi montati la testa, di aver pensato davvero di poter reggere il confronto con Ibrahimovic e Pogba, anche perché la conquista della Premier ha portato a triplicare tutti gli ingaggi e Vardy a Hollywood per trasformare la sua storia in film. Vichai Srivaddhanaprabha, il presidente thailandese dal nome impronunciabile, ha confermato la fiducia all' allenatore, ma è una prassi che lascia il tempo che trova.

 

Ne scrivono di tutte su Ranieri, i più buoni rispolverano il soprannome Tinkerman (il pasticcione), i falchi volteggiano già sul «dead man walking» e spingono per l' esonero. Lui è deciso a reprimere la rivolta interna. «Ovviamente devo cambiare qualcosa, non è possibile continuare in questo modo», è il messaggio con cui ha silurato i senatori, sprofondati dopo l' ultima sconfitta con lo Swansea. Il paradosso del Leicester è che rischia di retrocedere, ma per la prima volta nella storia ha disputato la Champions League, si è qualificato da primo nel girone e tra una settimana agli ottavi incontrerà il Siviglia.

abbraccio tra vardy e ranieriabbraccio tra vardy e ranieri

 

Chissà se Ranieri ci arriverà, atteso sabato dalla trasferta a Millwall, in Coppa d' Inghilterra. È sospetto però che il tecnico romano abbia rieditato una battuta del suo nemico storico (con cui i rapporti sono stati ricomposti) José Mourinho.

 

«Penso di essere ancora l' uomo giusto per questo posto», ha detto Ranieri. Le stesse parole usate da Mou al Chelsea, proprio dopo la sconfitta con il Leicester che gli costò la panchina. E anche Mourinho era campione in carica. «Dilly ding dilly dong», scampanava Ranieri l' anno scorso. Ma ora quella del Leicester in Premier League è una marcia funebre.

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