FLASH! - IL DAZISTA TRUMP, PER SPACCARE L'UNIONE EUROPEA A COLPI DI TARIFFE SUI PRODOTTI ESPORTATI…
Andrea Giambartolomei per “il Fatto Quotidiano”
Domani sì, sarà aperto. Non tutto. Per quella sala forse ci vorranno ancora due o tre giorni". L' addetto alla sicurezza, beccato in un momento di riposo mentre si fuma una sigaretta, risponde come può al turista di fronte al cancello del MAXXI, chiuso per il riposo settimanale. Il turista vuole sapere se martedì, cioè oggi, potrà visitare il Museo nazionale delle arti del XXI secolo senza problemi dopo i disagi del weekend.
Sul sito non ci sono novità al riguardo, al telefono non risponde nessuno e su Facebook le informazioni sono criptiche: "Tanto duro lavoro e in meno di 24 ore siamo riusciti ad aprire nuovamente il museo al pubblico", si leggeva ieri pomeriggio. Sì, ma tutto, oppure solo una parte? Difficile saperlo. I turisti, dopo le chiusure a Pompei per le assemblee dei lavoratori, devono abituarsi alle chiusure per maltempo di Roma.
È bastata una pioggia di mezz' ora a Ferragosto e il museo, inaugurato cinque anni fa, si è allagato. Chiuso alle 12 anziché alle 19, in una giornata in cui tutti i musei statali erano aperti, alcuni addirittura fino a mezzanotte. Figuraccia planetaria. Con un po' di fantasia qualcuno, come i coniugi Proietti interpretati da Alberto Sordi e Anna Longhi ne Le vacanze intelligenti (cortometraggio del film collettivo Dove vai in vacanza?), avrebbe potuto scambiare le infiltrazioni per un' installazione contemporanea.
La prima figuraccia è stata peggiorata dall' improvvido dipendente che ha pensato di tradurre il cartello di scuse in inglese senza farsi aiutare da uno stagista o da Google Translate: "We are apologize to the visitors but the museum today we'll be closed". Tradotto: "Noi siamo scuse ai visitatori ma il museo oggi noi rimarremo chiusi". Neanche Sordi in Un americano a Roma avrebbe potuto far tanto.
Così il Maxxi, presieduto dall' ex ministro ai Beni culturali Giovanna Melandri, ha serrato i battenti. Li ha riaperti domenica, con biglietto scontato a 8 euro e la Galleria 5, quella con la mostra di fotografia di Olivo Barbieri Roma 1978-2014, chiusa al pubblico: una falla nella copertura in vetro ha lasciato entrare parecchia acqua che poi ha inzuppato il contro soffitto in cartongesso della hall vicino alla Galleria 5.
Sabato dopo un sopralluogo i vigili del fuoco hanno raccomandato la chiusura dei locali, mentre tra domenica e ieri è stato fatto di tutto per asciugare. E se davvero ci fosse una falla cosa succederà con i prossimi acquazzoni? Ago, nun me domandà tutto ammé!, risponderebbe Sordi alla Longhi in Le vacanze intelligenti. "La struttura è stata costruita in modo perfetto - spiega l' ex presidente della Fondazione MAXXI Pio Baldi - Ha un tetto molto tecnologico che lascia passare bene la luce del sole e magari dopo anni ha bisogno di manutenzione".
Già, cinque anni sono passati dal vernissage del 28 maggio 2010, avvenuto ben sette anni dopo l' avvio dei lavori e dieci dopo il concorso internazionale di idee bandito dalla Soprintendenza Speciale Arte Contemporanea. Bisognava "rigenerare" uno spazio, quello dell' ex caserma Montello nel quartiere Flaminio a Roma ceduta dal ministero della Difesa del primo governo Prodi, Beniamino Andreatta, a quello della Cultura retto da Walter Veltroni (succeduto nel 1999 dalla Melandri).
Nel 1999 a vincere la gara è Zaha Hadid, archistar britannica nata a Baghdad, la prima a vincere (nel 2004) il premio Pritzker. Nel 2010, grazie al progetto del Maxxi, si aggiudica il premio Stirling, altro importante riconoscimento per l' architettura. Se il progetto, quindi, viene apprezzato internazionalmente, qualcosa non va nella gestione della Fondazione MAXXI.
giovanna melandri artorsound 2
Neanche due anni dopo l' inaugurazione il Cda della fondazione composto dal presidente Pio Baldi, Roberto Grosso e Stefano Zecchi rimette il proprio mandato al Mibac, socio fondatore del MAXXI (e proprietario della struttura affidata gratuitamente all' ente).
Il motivo?
C' erano undici milioni di debiti, nonostante i 450mila visitatori del 2011 che fornivano il 50 per cento degli introiti (una parte, il 43%, arrivava dal ministero) e il ministero non era contento della gestione. Al loro posto arriva un commissario, Antonia Pasqua Recchia, che resta fino all' ottobre 2012, quando il ministro montiano Lorenzo Ornaghi nomina presidente Giovanna Melandri. "Facciamoci del male! - disse citando Nanni Moretti Renzi, all' epoca ancora molto rottamatore -.Com'è possibile dopo il Parlamento avere subito lo scivolo del MAXXI?". Lei si difese annunciando un incarico "totalmente gratuito".
Poi, invece, si scoprirono ,disse lei prima che si scoprissero i 91 mila e 500 euro annuali più i 24 mila di premio. Una difesa con una falla bella grossa, come quella che ha obbligato il MAXXI a chiudere a Ferragosto
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