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L’ORINATOIO DI DUCHAMP, 100 ANNI DOPO - IL MONDO DELLA CULTURA CELEBRA IL CENTENARIO DI “FONTANA”, UNA DELLE PIÙ DIROMPENTI PROVOCAZIONI DEL MONDO DELL’ARTE, CON UNA MOSTRA A FILADELFIA – RIELLO: "DUCHAMP STA ALL'ARTE CONTEMPORANEA COME MARX STA AL SOCIALISMO. UN FETICCIO CULTURALE DA ESIBIRE MA FORSE POCO CAPITO..."

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Antonio Riello per Dagospia

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DUCHAMP sta all'Arte Contemporanea come MARX sta al Socialismo. Niente può essere come prima dopo un personaggio così. Indispensabile, fondamentale e citatissimo. Ma forse poco capito e certamente ancora meno amato. Una specie di feticcio culturale da esibire.

 

Il fatto interessante è che "Marcel Duchamp" sulla piattaforma di ricerca Google fa attualmente circa 494.000 risultati. Mentre "Jack Vettriano" (il famigerato pittore americano) circa 539.000. "Jeff Koons" ne fa 487.000 comunque. Insomma: il popolo del Web (noi !) sembra più interessato al   "commercial-banal-Kitsch" che alle invenzioni Duchampiane.

 

Marcel Duchamo era troppo intelligente e intellettualmente sofisticato (e anche troppo poco commerciale) per il nostro mondo così superficiale.

 

Ma forse lui lo sapeva e proprio per questo, tra le sue mirabolanti e misteriose visioni, ci ha lasciato anche il suo "orinatoio". Una eredità che funziona come una  bella metafora per la nostra sciatta "semplicità".  Dio salvi Duchamp e il suo orinatoio !

 

ANTONIO RIELLOANTONIO RIELLO

 

 

2. COMPIE CENTO ANNI L'ORINATOIO DI DUCHAMP

Da www.ansa.it

 

Cento anni fa provoco' una delle piu' dirompenti controversie del mondo dell'arte. Per celebrare il centenario di "Fontana", il leggendario orinatoio "ready-made" di Marcel Duchamp, il Philadelphia Museum of Arts ha organizzato una mostra in cui l'intera operazione montata dall'artista e dai suoi migliori amici newyorchesi viene messa in luce come un episodio centrale nella storia dell'avanguardia.

 

    Duchamp era arrivato negli Usa nel 1915. Due anni dopo in un negozio di articoli per il bagno acquistò un comune orinatoio modello Bedfordshire, ruotò di novanta gradi l'oggetto e vi scrisse "R. Mutt 1917" per poi presentarlo a una mostra organizzata a New York dalla Society of Independent Artists di cui era membro fondatore.

MARCEL DUCHAMPMARCEL DUCHAMP

 

"Fontana" venne respinta dagli organizzatori scatenando le dimissioni dell'artista e un feroce dibattito culturale: "Cento anni artisti e critici discussero se fosse arte o beffa, ma e' innegabile che la designazione di ready-made cambio' il corso dell'arte moderna ed e' importante tornare a considerarne la sua importanza e la sua rilevanza al passaggi del sui primo secolo", ha detto il direttore del museo americano Timothy Rub.

 

    La mostra, che aprirà' i battenti il primo aprile, colloca il "ready-made" nel contesto del gruppo di amici che aiutarono Duchamp a organizzare la beffa e che includono il fotografo Alfred Stieglitz, il collezionista Walter Arensberg e la scrittrice e artista Beatrice Wood. Dopo esser stato respinto dalla Society of Independent Artists, l'artista aveva portato l'orinatoio da Stieglitz, che lo aveva fotografato per la rivista di avanguardia "The Blind Man".

 

Nel numero di maggio la Wood aveva interpretato in editoriale il pensiero di Duchamp: "Se Mr Mutt ha ha fatto la fontana con le sue mani o no, non ha imprtanza. l'importante e che lo ha scelto. Ha preso un oggetto di ordinaria natura, posizionato in modo che il suo significato d'uso scomparisse grazie al nuovo titolo e punto di visita e creato un nuovo modo di pensare". La "Fontana" originale e' stata persa o distrutta.

 

marcel duchamp a bruit secretmarcel duchamp a bruit secret

Nella mostra e' documentata dalla foto di Stieglitz e da una replica, la prima delle 14 copie a grandezza naturale, firmate e datate "R. Mutt 1917" da Duchamp a partire dal 1950. Dopo la debacle, vera o voluta, Duchamp prosegui con le provocazioni: di due anni dopo l'altro "ready-made" L.H.O.O.Q., la Monna Lisa con baffi e pizzetto.

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