DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
(ANSA) - I politici di Alternative fuer Deutschland, partito tedesco di ultradestra che alle ultime elezioni ha conquistato molti seggi nel Bundestag, non hanno dubbi su chi ritenere responsabile dell'eliminazione della nazionale dai Mondiali: gli stranieri. "Ai prossimi mondiali di nuovo una squadra veramente tedesca", ha chiesto via twitter l'assessore berlinese Jessica Biessman, "Senza Oezil avremmo vinto", ha twittato il deputato Jens Maier, aggiungendo la foto di Oezil e la didascalia
"Contento, mio presidente?". Il riferimento di Maier è alla polemica scoppiata un mese fa in seguito ad uno scatto che ritraeva i due giocatori della nazionale di calcio tedesca di origine turca, Mesut Oezil e Ilkay Guendogan, sorridenti al fianco del presidente turco, Recep Tayyp Erdogan. I due giocatori sono stati accusati, in quell'occasione, di essersi lasciati strumentalizzare dal presidente turco e hanno dovuto scusarsi pubblicamente. Il portavoce del partito tedesco di estrema destra Afd, Christian Lueth, ieri sera scriveva su twitter: "Oezil può essere contento, tanti auguri a Erdogan". Il deputato Afd a capo della commissione affari legali al Bundestag, Stephan Brandner, si è spinto fino a paragonare l'allenatore Joachim Loew e Angela Merkel, postando un foto-collage della cancelliera con la testa di Loew e la didascalia: "ce la possiamo fare", la famosa frase pronunciata da Merkel all'inizio della crisi dei rifugiati.
2. IRAN
E’ finita l’esperienza dell’Iran al Mondiale. Eliminazione a testa alta per una nazionale che ha chiuso al terzo posto nel girone B dietro Spagna e Portogallo.
Resta la soddisfazione per aver battuto il Marocco e aver pareggiato contro i lusitani campioni d’europa in carica.
Eppure, nonostante le belle prestazioni fornite, le critiche non sono mancate, soprattutto quelle all’indirizzo di Sardar Azmoun.
Il 23enne attaccante del Rubin Kazan, infatti, ha deciso di lasciare la Nazionale.
Ecco il punto di vista espresso da colui che è definito in patria come il “Lionel Messi iraniano” attraverso Instagram: “Ero felice in questo periodo perché mia madre è riuscita a vincere una brutta malattia. Ma le critiche che abbiamo subito coi miei compagni le hanno di nuovo rovinato la salute. Per questo motivo mi trovo davanti ad una scelta ed ovviamente prediligo la mia famiglia. E’ una decisione molto complicata per me, che ho fatto tanti sacrifici per arrivare a giocare in Nazionale ed ho 23 anni”.
3. CABALLERO
Che a deciderlo sia stato Jorge Sampaoli o Leo Messi cambia poco. La sostanza è che Willy Caballero ha pagato per tutti la disfatta dell’Argentina contro la Croazia, che ha messo a rischio la qualificazione della Seleccion agli ottavi, poi rocambolescamente conquistata ai danni della Nigeria.
La papera sul gol di Rebic ha provocato il cambio della guardia tra i pali e il debutto da titolare contro le Super Aquile di Franco Armani, 31enne già invocato da parte dell’opinione pubblica come titolare prima del via dopo l’ottima stagione al River Plate, considerando che Caballero, che di anni ne ha 36, è il secondo portiere del Chelsea, con cui ha giocato appena una volta nell’ultima stagione, e in Nazionale aveva giocato solo tre partite prima del Mondiale.
L’ex Manchester City l’ha comunque presa con filosofia, rimarcando attraverso un post su Instagram l’importanza del gruppo sui singoli, in pieno Messi-style…: “Sono più tranquillo, dopo un risultato così positivo e la qualificazione, quello che mi è successo diventerà solo un aneddoto”.
A restare è però la ferita per gli attacchi subiti, sfociati addirittura in incomprensibili minacce di morte: “È stata una disgrazia, un errore, e accetto tutto. Ma ho ricevuto anche molte mancanze di rispetto, minacce, mi sono state augurate brutte cose, anche alla mia famiglia. E tutto questo non mi è stato d’aiuto”
“Mi tengo – ha concluso Caballero – le tante persone che mi hanno sostenuto e hanno sofferto per la mia situazione. Una volta di più accetto il fatto di aver sbagliato ma non ho mai desiderato che la mia famiglia vivesse giorni così brutti”.
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