PER CHI TIFA MESSI? – SUI GIOCHI DEL 2020 LA PULCE FA LITIGARE ISTANBUL E MADRID

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Emanuela Audisio per "La Repubblica"

L'hanno costretto a tornare indietro, a rimangiarsi il gol già fatto. Perché tanto lui trova sempre il modo di segnare contro Madrid. C'è la sua faccia soddisfatta su muri e nelle strade di Buenos Aires. Lui vola Turkish Airlines. Messi, il calciatore più bravo e più premiato del mondo fa pubblicità alla Turchia. Proprio nella città dove sabato prossimo sarà votata la sede dei Giochi Olimpici 2020. Tre candidate: Istanbul, Madrid, Tokyo. E subito polemica sul tradimento. Perché Messi, nato in Argentina, ma che vive e gioca in Spagna, sponda Barcellona, si è dato poco da fare (anzi niente) per la nemica Madrid.

L'ha appoggiata in questi mesi? No, mai, nemmeno una parola. In più c'è il rifiuto di girare un video promozionale per la candidatura spagnola con Casillas, Iniesta e Cristiano Ronaldo, giocatori del Real. Tanto da far dire a un rassegnato Alejandro Blanco, presidente del comitato olimpico spagnolo e di Madrid 2020 che sì Messi era stato reticente, che c'era stata un po' di tensione, «ma che bisogna rispettare le decisioni del miglior giocatore del mondo».

Trovarsi però la faccia di Messi che inneggia alla Turchia e quindi a Istanbul davanti all'albergo che ospita la sessione Cio che deciderà la futura città olimpica, deve essere stato uno sgarbo troppo feroce per Madrid. Come, Leo tifa per i turchi? Per la linea aerea Turkish che tra l'altro ha appena sponsorizzato l'Olympique Marsiglia? Un vero ingrato. E noi spagnoli che lo paghiamo a fare 30 euro a minuto, 100 mila euro al giorno, 16 milioni di euro l'anno? Un autogol così era troppo duro da sopportare. E visto che Messi atterrava in Argentina per giocare con la nazionale il presidente Blanco è stato spedito anche lui in ritiro con una maglietta e con una mission.

Fermare Messi, convincerlo a mettersi la t-shirt pro candidatura spagnola, a tenere in mano la bandiera della candidatura iberica, e fargli dirle che tifa Madrid. In più si è mossa anche la diplomazia reale: il principe Felipe, e Rosell, il presidente del Barcellona. In modo che Messi con un colpo ad effetto potesse evitare la disfatta e mostrare un po' di solidarietà ai cari nemici. «Credo sia una candidatura che ha molte possibilità, per quello che significa Madrid. Sarebbe un bene per lo sport visti anche gli atleti di primo livello che vanta la Spagna».

Almeno ufficialmente Madrid ha rimediato il sostenitore che fa più notizia al mondo. Ma sulla sincerità del tifo ci credono in pochi. Anche perché Barcellona che ha già organizzato i Giochi (estivi) nel '92 vuole candidarsi a quelli invernali e diventare la prima città ad ospitare entrambe le versioni. Dovrà vedersela con Monaco, anche lei sedotta dal doppio tentativo. E se Madrid vince, chiaro che Barcellona deve uscire di scena perché due edizioni consecutive dei Giochi allo stesso paese non è possibile. Quindi la Catalogna spera nella bocciatura di Madrid che a Buenos Aires porta come suo ambasciatore Pau Gasol, 33 anni, 2 metri e 13 centimetri, giocatore di basket, che nell'Nba veste la maglia dei Los Angeles Lakers. Volevano la Pulce, invece hanno un gigante.

 

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