DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Alessandra Gozzini per la Gazzetta dello Sport
La polemica, stavolta, si apre ancora prima di cominciare. Sarà Juve-Milan di Coppa Italia, il 13 giugno alle 20.45, la partita che segnerà il ritorno in campo post emergenza: sono due delle tre società (l' Inter, la terza, è ancora più agguerrita) che si ribellano alle modalità di ripartenza. La decisione è seguita al grande vertice di ieri tra governo e componenti del movimento, ed è già contestata da alcuni club. L' Inter (già leader dei club che si opponevano al ritiro bunker) guida la protesta: la ripartenza consegnata alla Coppa Italia è definita sconcertante.
Tanto da suggerire una provocazione: a Napoli i nerazzurri scenderanno in campo con la formazione Primavera. La rabbia si giustifica così: nella prima settimana di ripresa dei tornei i nerazzurri "rischiano" di dover giocare tre partite, unica big con un calendario tanto intenso. Alla semifinale di ritorno del 14 giugno (si parte dallo 0-1 di San Siro) potrebbe seguire la finale del 17 a Roma, e con la ripresa del campionato tre giorni più tardi si completerebbe il tris nerazzurro. Non solo: se il campionato riprenderà con i recuperi della venticinquesima giornata l' Inter sarà l' unica squadra chiamata a un simile tour de force.
Gli altri recuperi sono: Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari e Torino-Parma. Il fastidio dei nerazzurri è condiviso anche da Juventus e Milan: la Coppa Italia concentrata in cinque giorni sottoporrà le squadre a uno sforzo considerevole. Magari con partite da 120', considerati eventuali supplementari (ma su questo punto la Lega è al lavoro per abolirli: in caso di parità, rigori subito).
E, allargando il discorso, il timore è di riiniziare il campionato con un fisico già appesantito da partite da dentro o fuori rispetto invece alla concorrenza. Per il presidente rossonero Scaroni «è discutibile l' idea di voler assegnare un trofeo con due partite in tre giorni e con le squadre in campo dopo oltre tre mesi». Juve-Milan ripartirà dall' 1-1 dell' andata.
Il Consiglio di Lega che oggi precederà l' assemblea voterà sulle modalità di ripartenza: se farlo con i recuperi mancanti (ma Inter, Milan e Atalanta sono contrari; la Lega è invece favorevole per armonizzare prima possibile la classifica) o con tutta la giornata della ventisettesima. La discussione proseguirà in assemblea.
Deciso il modo, verranno ufficializzati (già in giornata) i tempi: la griglia di anticipi e posticipi è pronta quasi fino a fine stagione (le ultime gare sono soggette alla contemporaneità per chi è in corsa per il medesimo obiettivo), la Lega si limiterà ad annunciare la composizione dei primissimi turni, probabilmente i primi due (il fine settimana del 19-20 e l' infrasettimanale del 23-24-25, martedì, mercoledì e giovedì). Da stabilire anche gli orari: gli slot su cui la Lega riaprirà il dibattito sono 17.15, 19.30 e 21.45. Orari spostati in avanti per andare incontro alle esigenze di chi dovrà scendere in campo, nel tentativo di evitare il grande caldo estivo: il primo slot resta contestato dai giocatori, che ovviamente prediligono le fasce serali.
La decisione di ripartire con la Coppa Italia nasce anche da esigenze televisive: «Sarebbe un bel segnale perché si potrebbe assistere a tre partite importanti in chiaro», spiega il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, primo sostenitore dell' idea.
E sempre a proposito di tv: «Sono in corso contatti con i broadcaster che detengono i diritti delle partite del campionato: il mio auspicio è che da parte di Sky possa arrivare un segnale positivo. Le modalità sono da vedere, ma le prime interlocuzioni sono state positive: vediamo in che termini e se arriverà una conferma per far vivere questa ripresa con passione ed evitando gli assembramenti».
Modalità da discutere, ma tutte difficile da attuare: le idee sono quelle di una diretta gol (ma cosa fare in caso di partita singola, senza contemporaneità?) o della trasmissione degli highlights immediatamente successiva alle gare. Di sicuro la ripartenza della Serie A è un ulteriore argomento in favore dei club, che porteranno Sky in tribunale rivendicando il pagamento della sesta rata dei diritti tv: ora c' è anche la possibilità di una causa per danno di immagine.
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