“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Luca Pisapia per “Il Fatto Quotidiano”
Dopo Arsene Wenger, il tecnico dell' Arsenal che in un' intervista all' Equipe ha detto: "Sono certo nella mia carriera di avere affrontato avversari che si erano dopati", arrivano anche le dichiarazioni di Roger Federer, rilasciate nella conferenza di presentazione degli Atp Finals che cominciano oggi a Londra. "A volte mi trovo a vincere un torneo e uscire dal campo indisturbato, domandandomi dove siano i controlli antidoping - ha detto il tennista svizzero -. Non è una buona cosa per il nostro sport, dai quarti di finale in poi tutti andrebbero controllati, che vincano o perdano. Maggiore è la posta in palio, maggiori devono essere i controlli".
Lo stesso Federer poi si è detto assolutamente non sorpreso delle rivelazioni del report della Wada presentato lunedì scorso, auspicando che l' inchiesta continui e si allarghi ad altri paesi e altri sport. Ma se l' agenzia mondiale antidoping non ha nessuna intenzione di fermarsi, così come l'Interpol che sta continuando di concerto con la magistratura francese le sue indagini (che già hanno portato all' incriminazione dell' ex presidente e dell' ex responsabile antidoping della Iaaf), la Federazione mondiale di atletica pare stia andando verso un prevedibile liberi tutti.
Troppi sono gli scheletri nell' armadio per iniziare a fare davvero pulizia. E così, come nel caso della Fifa che prima degli arresti di Fbi e Procura svizzera aveva prodotto solo un' autoassolutoria indagine interna, anche la Iaaf decide di non decidere. Riuniti in video conferenza nella notte di venerdì, i 24 membri (assenti Cina e Francia) del Consiglio federale presieduto da Sebastian Coe hanno ascoltato la difesa del delegato russo Mikhail Butov (che poi non ha votato) e hanno deciso con 22 voti a 1 per la sospensione a tempo indefinito di tutti i tesserati dell' atletica leggera russa, e per il divieto della stessa Russia di organizzare manifestazioni sportive.
A PRIMA VISTA potrebbe sembrare una punizione clamorosa. L'atletica leggera russa non potrà infatti partecipare a gare internazionali, né la Russia organizzare i Mondiali di Marcia di Cheboksary previsti a maggio e i Juniores a Kazan di luglio - l' Italia si è subito proposta come sede alternativa – ma gli atleti saranno poi con tutta probabilità riammessi per le Olimpiadi di Rio 2016 che cominciano il 5 agosto.
La decisione finale spetta infatti al Consiglio della Iaaf già previsto per il prossimo aprile. E dalle parole del Ministro dello sport russo Vitaly Mutko ("La sospensione è temporanea", "I problemi sono risolvibili", "Non boicotteremo i Giochi di Rio"), e dai fatti, si è capito che si sta andando verso l' accordo.
Dopo la chiusura del laboratorio antidoping di Mosca e le dimissioni del suo responsabile Rodchenkov, si è dimesso anche il presidente dell' atletica russa Balakhnichev e a breve lo seguirà il dt Zelichenok. Cadute queste teste, e forse altre, e fatta la promessa di riforma della federazione di atletica ARAF e dell' agenzia antidoping Rusada, che si concluderà con una tipica operazione di whitewashing, la Russia sarà riammessa alle gare giusto in tempo per i Giochi di Rio 2016. Conviene a tutti che sia così.
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