DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL…
Marco Bonarrigo per il “Corriere della Sera”
Vincenzo Nibali potrebbe passare il Natale a cercare una nuova squadra per il 2015. Ieri la Commissione Licenze dell’Unione Ciclistica Internazionale (Uci) non ha rinnovato il «pass» World Tour — la massima serie del ciclismo mondiale — all’Astana, con cui il siciliano ha vinto il Tour de France. La decisione Uci (altri 24 team hanno avuto il via libera) non è irrevocabile: la commissione ha tempo fino a mercoledì prossimo per confermare o meno la revoca. Ma la notizia ha gettato nel panico i sessanta dipendenti del gruppo kazako, per un terzo italiani.
La cancellazione per motivi etici (che annulla i contratti dei corridori) è prevista dall’articolo 2.15 del regolamento Uci, rinforzato nel 2014 per rendere più difficili eventuali ricorsi al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Ora è sufficiente che uno o più membri della squadra «mettano seriamente a reputazione l’immagine del ciclismo» per far retrocedere il gruppo cancellando il diritto a partecipare alle corse più importanti.
Astana quest’anno vanta due positività «pesanti» di atleti della prima squadra (i fratelli Iglisnkiy, con l’aggravante di Maxim beccato per Epo subito dopo il Tour, dove aveva scortato Nibali) e tre di atleti del team «satellite» giovanile, chiuso in fretta e furia la settimana scorsa dal ministero dello sport kazako.
A questo si aggiunge un manager (Alexandre Vinokourov) con passato di doping pesante (trasfusione), legami mai smentiti con lo squalificato preparatore Michele Ferrari e l’accusa di «compravendita» di corse. E un gruppo di direttori sportivi e medici con alcuni elementi dai trascorsi discutibili: tutti, come Vinokourov, non disposti a discuterli.
Se l’Uci confermerà la revoca, la palla passerà al Tas. Vinokourov è certo di vincere, come successe nel 2012 ai russi della Katusha. Ma i tempi sono cambiati: lo stesso Tas ha affermato che «la regola approvata dall’Uci è di vitale importanza per garantire la sopravvivenza del ciclismo». Ieri, tra l’altro, l’Uci ha «sospeso», tra le Continental, anche l’italiana Yellowfluo.
vincenzo nibali vittorioso al tour de france
Su un fronte giudiziario diverso, giorno importante anche per il caso Pantani. Sui cui si espresso per la prima volta Paolo Giovagnoli, procuratore capo di Rimini. «Allo stato — ha detto il magistrato che coordina la nuova inchiesta sulla morte del corridore — non sono emersi elementi che facciano pensare ad un omicidio o di un’aggressione che abbia costretto Pantani ad assumere droga in quantità eccessiva».
Giovagnoli ha ricevuto una prima, sommaria relazione del professor Franco Tagliaro, il nuovo perito medico. Se, massimo tra due mesi, anche la perizia tossicologica confermerà la tesi, sul referto di morte di Marco Pantani comparirà definitivamente come causa l’overdose di cocaina.
pantani, 10 anni dalla morte del pirata 6vincenzo nibali 2
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