DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
The moment the race turned on its head ?#BrazilGP ?? #F1 pic.twitter.com/Y77NrJMJ0g
— Formula 1 (@F1) 17 novembre 2019
Giorgio Terruzzi per il Corriere della Sera
Nell' incidente che ha tolto di scena entrambe le Ferrari c' è qualcosa che purtroppo abbiamo già visto. C' è la stizza di Sebastian Vettel che innesca una reazione immediatamente dopo uno smacco subito. Nello specifico il sorpasso portato da Leclerc alla «esse» dedicata a Senna.
La conseguenza: una deviazione nella retta successiva, inutile e nefasta visto che Seb aveva davanti spazio a sufficienza per tentare una replica di ben altra natura.
Sono i fotogrammi dell' urto a raccontarci una dinamica psicologica reiterata che porta Sebastian a trasformare un piccolo smacco o un danno discreto in un affronto insopportabile.
Accade così da molto tempo ed è ormai facile osservare un procedimento che ha prodotto una quantità rilevante di gioie perdute.
Vettel, per qualche verso, si comporta all' improvviso come un bimbo al quale viene tolto il giocattolo e come un bimbo reagisce.
Gesti da pista simili a strilli rabbiosi. Niente che abbia a che fare con una padronanza che peraltro manifesta quando ciò che sta tra le sue mani e attorno a lui non comporta un disordine improvviso. Il tutto, nello specifico, dopo una ripartenza infelice dietro una safety car che aveva danneggiato, involontariamente, soprattutto Leclerc. Forse il problema in queste fasi è dovuto alla difficoltà di scaldare al meglio le gomme da parte di chi guida una Ferrari ma qui importa relativamente.
Piuttosto, Leclerc aveva appena montato gomme morbide nuove ed era evidente che fosse carico, pronto e più attrezzato per tentare di recuperare una piazza migliore, magari addirittura un podio, visto che secondo ci è finito Gasly con la Toro Rosso, per un compendio preziosissimo offerto all' Italia motoristica. È molto facile pretendere da Mattia Binotto una gestione totale dei piloti in rosso. È molto difficile gestire un fenomeno che talvolta va in tilt. Anche perché Seb resta un campione di prim' ordine.
Ma proprio i limiti caratteriali di Vettel indurranno, crediamo, a limitarne la libertà quando in palio ci sarà ben più di un piazzamento.
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