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DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - “DEATH STRANDING 2”, L’ULTIMO GIOCO DI HIDEO KOJIMA, È UN CAPOLAVORO ASSOLUTO PER UN MONDO ARENATO SULL’ULTIMA SPIAGGIA DELLA SOPRAVVIVENZA - QUASI UN’OPERA D’ARTE TOTALE WAGNERIANA PER LA SUA FUSIONE TRA IL GIOCO TEATRALE DEI CORPI DEGLI ATTORI, IL CINEMA-CHIMERA, LA MUSICA COME CONTRAPPUNTO PSICOLOGICO DI PAROLE E SUONI DELLA NATURA, E UNA NARRAZIONE CHE CONTRADDICE LE CONVENZIONI… - VIDEO
Federico Ercole per Dagospia
Ancora qualcosa “sulla spiaggia” di Hideo Kojima. O L’Ultima Spiaggia, il titolo italiano del film On The Beach di Stanley Kramer uscito nel 1959 che il Game Designer giapponese ha voluto citare, come ci ricorda con raffinata memoria cinefila Fabio Di Felice, autore tra l’altro del libro Hideo Nasconde Qualcosa, racconto/esegesi/ cronaca storica a proposito di quel magnifico e grande inganno che fu Metal Gear Solid 2 Sons of Liberty.
Riguardando questo film fantascientifico del regista di Indovina chi viene a Cena Stasera e interpretato da Gregory Peck, Ava Gardner, Anthony Perkins e Fred Astaire risulta evidente non solo per corrispondenze panoramiche come mai Hideo Kojima, da sempre cultore del cinema, lo abbia utilizzato come sottotitolo di Death Stranding 2. On The Beach illustra un’apocalisse nucleare in terra australiana, laddove le radiazioni che hanno distrutto il mondo tardano a giungere ma infine arriveranno a condannare personaggi che sono già quasi fantasmi, nel limbo tra l’ostinazione di esistere e la cupa accettazione della fine imminente.
lea seydoux death stranding 2 on the beach
Che Hideo Kojima non sia solo un cinefilo ma a sua volta uno dei “registi” di immagini più interessanti e suggestivi degli ultimi decenni era già chiaro a chiunque conosca una cinematografia intesa non solo nelle sue estensioni più didascaliche, televisive e narrative di una Hollywood decaduta, non più combattiva e calcolatrice ormai quasi priva di grandi autori, alimentata da una critica informe al quale sfugge l’immagine per “guardare” spesso male solo la parola, cercando coerenza elementare nella trama.
luca marinelli death stranding 2 on the beach
Risulta quindi discutibile che tanta stampa videoludica per lo più con orizzonti filmici e culturali arenati nelle trite spiagge di Marvel/Disney abbia considerato carente proprio la straordinaria qualità della regia kojimiana che si diffonde dai segmenti di gioco variabili e dalle tantissime possibilità ludiche alle cosiddette “cutscene” in un fiume visionario sempre interattivo, anche quando non lo è concretamente, perché l’interazione trascorre dalle dita all’occhio, al cuore e al cervello alimentando potenti, rapsodici e traumatici stati emozionali e intellettuali.
Quella di Kojima è una regia mutante che coinvolge con arte i suoi attori, stravolge le aspettative del giocatore manipolandole con sorprendenti variazioni di tono e stile che trascorrono dal dramma più patetico ad un musical danzato ai confini della realtà. Death Stranding 2, del cui straordinario valore ludico ho già scritto è tuttavia anche una immensa, contraddittoria, contorta e illuminante opera della visione e del racconto, i cui strani elementi narrativi sono stati criticati con durezza da tanti.
IL RACCONTO COME NEGAZIONE DEL RACCONTO
La trama di Death Stranding 2 On The Beach è lucida quanto delirante nella sua squisita confusione surreale e nel suo autocitazionismo che risulta talvolta persino disperato, grave di nostalgia per il passato personale di Kojima e delle sue invenzioni sottrate delle quale egli qui sembra tentare con struggimento e orgoglio di impadronirsi nuovamente.
Ora, è già abbastanza inutile sezionare un racconto strambo e trasognato come questo con strumenti validi per analizzare una serie TV poco interessante o un film di maniera; mezzi per una indagine che sono come leggi governative nel territorio fuorilegge dell’immaginazione kojimiana. Ma scandalizzarsi per tanto estro e le sue contraddizioni studiate per favorire una dodecafonia dell’emozione giunge a penalizzare quella che è la poetica di Death Stranding 2, le sue ellissi e le sue iperboli, le sue metafore e simbolismi, la sua etica e la sua politica, che utilizzano un linguaggio che sorge dal profondo, dalla coscienza/incoscienza dell’autore.
luca marinelli in death stranding 2
Death Stranding 2 trascorre non come un “romanzo” convenzionale ma come un “poema”, un “musikdrama” o una raccolta di poesie, un surreale e mostruoso (con un’accezione che include la meraviglia) “rime sparse” di Hideo Kojima le cui parole sono spesso contrappuntate e completate dai testi delle canzoni della bellissima colonna sonora che interpreta, alterna e completa i suoni della natura e della psiche.
Il racconto nega il racconto, diventando quindi non convenzionale, distruttore di una forma della narrativa detta audiovisiva che si sta trascinando da anni, salvo rarissime eccezioni, nelle regioni ormai radioattive della tradizione e dello stereotipo.
norman reedus death stranding 2 on the beach
I PERSONAGGI HANNO TROVATO L’AUTORE
La famiglia nuova e non comune di Death Stranding 2 è composta da un cast di professionisti capici di imprimere il loro talento nei corpi elettronici di personaggi esemplari che accompagnano il viaggio del protagonista Norman Reedus/Sam, mai così bravo e credibile nella sofferenza, nella fatica, nella violenza e quiete stralunata del suo essere luttuoso.
elle fanning lea seydoux shioli kutsuna death stranding 2 on the beach
Ci sono tre donne fantastiche che sono la vera forza del gioco, tanto che senza di loro Sam sarebbe solo uno sconfitto, addirittura un dannato a perenni pene infernali. Si tratta della malinconica ma sempre dolce e forte Fragile interpretata da Lea Seydoux; della danzante e sorridente Rainy di Shioli Kutsuna, malgrado abbia vissuto terribili sofferenze; della catramosa, confusa, bionda e letale Tomorrow di Elle Fanning.
Sebbene questo femmineo trio sia la luce e la tenebra di Death Stranding 2 ci sono anche attori che interpretano uomini magnifici basati su corpi di registi scansionati come Tarman sul regista George Miller (da vedere e rivedere il suo intermezzo a proposito del figlio), il Deadman di Guillermo del Toro, l’Heartman di Nicolas Winding Refn e il logorroico ma fondamentale Dollmann dalle sembianze di Fatih Akin.
troy baker death stranding 2 on the beach
Impossibile non citare il mefistofelico, rockettaro e folle antagonista Higgs, interpretato da Troy Baker. Non c’è artificialità apparente in questi corpi numerici, non c’è il vuoto nel simulacro, lo “spirito è dentro il guscio”. Ci sarebbero inoltre da citare tanti altri cameo sorprendenti (tipo quello ormai conosciuto di pizzaiolo del maestro Mamoru Oshii) ma è saggio lasciare il gusto della scoperta a chi gioca.
cast di death stranding 2 on the beach
Death Stranding 2 On The Beach è un capolavoro assoluto che non si arresta entro i confini del videogioco di cui è comunque esemplare purissimo, perché va oltre i limiti non in quanto mera opera multimediale ma nel significato filosofico e drammatico che Richard Wagner attribuisce alla “gesamtkunstwerk”, l’opera d’arte totale. Si tratta di industria è vero, ma da Picasso in poi con le sue connessioni commerciali con i musei e le aste in grado di generare capitali, anche l’Arte può essere industria.
luca marinelli in death stranding 2
luca marinelli in death stranding 2
luca marinelli in death stranding 2
luca marinelli in death stranding 2
shioli kutsuna death stranding 2 on the beach
elle fanning death stranding 2 on the beach
lea seydoux death stranding 2 on the beach
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guillermo del toro death stranding 2 on the beach
lea seydoux death stranding 2 on the beach
george miller death stranding 2 on the beach
norman reedus death stranding 2 on the beach
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