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CONTANTI SALUTI A TRUMP – CHRISTINE LAGARDE ACCELERA PER ARRIVARE A “UN'AUTONOMIA STRATEGICA” DELL’UE NEL CAMPO DEI PAGAMENTI DIGITALI, COME REAZIONE AL CICLONE FINANZIARIO SCATENATO DA TYCOON: “PER LA PRIMA VOLTA, NELLA DICHIARAZIONE DI POLITICA MONETARIA DELLA BCE FACCIAMO UN RIFERIMENTO ALL'EURO DIGITALE” – UNA MOSSA CHE ARRIVA IN UN CONTESTO IN CUI IL 65% DELLE TRANSAZIONI CON CARTA IN EUROPA AVVIENE TRAMITE I CIRCUITI DELLE SOCIETA’ AMERICANE VISA E MASTERCARD E IN CUI DILAGANO LE CRIPTOVALUTE E LE STABLECOIN – L’OBIETTIVO È LA PRIMA MONETA PUBBLICA DIGITALE, GARANTITA DA UNA BANCA CENTRALE E SENZA COSTI DI INTERMEDIAZIONE…

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Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

 

CHRISTINE LAGARDE - FOTO LAPRESSE

Al termine del Consiglio direttivo della Bce di giovedì, Christine Lagarde ci ha tenuto a sottolinearlo esplicitamente: «Vorrei cogliere l'occasione per ricordare che, per la prima volta, nella nostra dichiarazione di politica monetaria facciamo un riferimento all'euro digitale».

 

Per la presidente della Banca centrale europea si tratta di «un segnale chiaro»: non solo che la Bce sta facendo la sua parte, ma anche che «le altre autorità europee» sono pronte ad «accelerare il ritmo con cui possiamo ottenere i risultati».

 

EURO DIGITALE

Questa necessità di premere sull'acceleratore è un'altra delle tante conseguenze del terremoto scatenato da Donald Trump: in un contesto in cui il 65% dei pagamenti con carta in Europa avviene tramite i circuiti di due società private americane (Visa e Mastercard), ma soprattutto in un mondo in cui dilagano le criptovalute (usate principalmente come investimento) e le stablecoin (usate come forma di pagamento), l'esigenza di «autonomia strategica» dell'Ue si fa sentire in modo sempre più pressante.

 

Si avvicina dunque l'introduzione di quella che sarebbe la prima moneta pubblica digitale, garantita da una Banca centrale e senza costi di intermediazione. Uno strumento «complementare» al contante, «con maggiori livelli di sicurezza e di privacy» dei sistemi attualmente in vigore e in linea con i comportamenti dei cittadini che stanno sempre più utilizzando i sistemi di pagamento elettronici.

 

VISA E MASTERCARD

Il cantiere del progetto di Francoforte è stato lanciato quattro anni fa e nel 2023 è arrivata la proposta della Commissione europea, ma nell'ultimo anno i lavori a Bruxelles si sono un po' arenati. Complice il cambio di legislatura all'Europarlamento e una sequenza di presidenze di turno poco entusiaste perché tutte guidate da Paesi esterni all'Eurozona (dopo l'Ungheria è toccato alla Polonia e la prossima sarà la Danimarca), l'iter di approvazione della cornice legislativa non ha fatto grandi progressi. [...]

 

Quello legislativo è solo uno dei due binari lungo i quali corre il piano che presto potrebbe portare nelle tasche dei cittadini europei un portafogli virtuale pieno di euro digitali. L'altro è il canale "progettuale" al quale la Bce sta lavorando a ritmi sostenuti. Dopo aver avviato nel luglio 2021 una fase d'indagine, nel novembre del 2023 la Banca centrale europea ha lanciato la fase di preparazione e sperimentazione che si concluderà in autunno.

 

CHRISTINE LAGARDE - FOTO LAPRESSE 1

Dopodiché, entro fine anno, il Consiglio direttivo deciderà se passare alla fase successiva. Ma per arrivare all'introduzione vera e propria dell'euro digitale – idealmente entro il 2029, potenzialmente già un anno prima – sarà necessario «stabilire rapidamente il quadro legislativo», come è stato scritto nella dichiarazione di politica monetaria adottata giovedì. Per poter andare avanti e concludere tutti gli aspetti tecnici, incluso il lancio di un progetto-pilota, la Bce vuole prima avere la certezza del via libera giuridico.

 

Dopo i rallentamenti, l'arrivo di Trump sembra aver creato un nuovo "momentum". «Nel contesto attuale l'Europa si trova ad affrontare vulnerabilità significative» a causa della sua «dipendenza dai fornitori di servizi di pagamento esteri» che ha raggiunto «livelli impressionanti» ha detto il mese scorso Philip Lane, capoeconomista della Bce, durante un discorso in Irlanda.

 

[...]

 

sistema di pagamento digitale

L'euro digitale funzionerebbe con una sorta di portafogli digitale – attivabile su un'applicazione o su una tessera – sul quale caricare i soldi per poter effettuare le transazioni in qualsiasi Paese dell'Eurozona, anche in assenza di connessione.

 

L'idea è di collegalo a un conto corrente bancario o postale, attraverso il quale verrebbe alimentato, e di fissare una somma massima che si potrà conservare (al momento si ragiona attorno ai 3.000 euro), in modo da evitare che i cittadini "parcheggino" lì i loro risparmi in modo improduttivo. Due accorgimenti pensati per «limitare i rischi di stabilità finanziaria» che potrebbero crearsi di fronte a un'eventuale disintermediazione delle banche.

EURO DIGITALEunione europea e le piattaforme di pagamento