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Fabio Poletti per “la Stampa”
FRASI CHOC AGENTI PENITENZIARI
Sul sito del sindacato di polizia penitenziaria Alsippe si erano scatenati nel modo peggiore: «Ci vogliono più corde e sapone», «Un rumeno in meno». Ma quei commenti sul suicidio di un detenuto rumeno nel carcere di Opera alle porte di Milano, non sono andati giù al ministro della Giustizia Andrea Orlando che, pressato da più parti, ha convocato in via Arenula il capo dell’amministrazione penitenziaria Santi Consolo. «Comportamenti inqualificabili che non si possono più ripetere», scrivono dal ministero.
matteo salvini e marine le pen ballano in pista 7
Perché non c’è giustificazione possibile al delirio partito sulla pagina Facebook di una delle tante sigle sindacali degli agenti, che quattro giorni fa aveva postato la notizia del suicidio di Ioan Gabriel Barbuta, 39 anni, che si era impiccato in cella dove stava scontando una condanna all’ergastolo per l’omicidio di un anziano avvenuto nel 2007.
Il Dap e lo stesso ministero vogliono sapere se gli autori di quei post sono agenti penitenziari. Che senza scrupoli hanno scritto sulla pagina Facebook del sindacato frasi come: «Consiglio di mettere a disposizione più corde e sapone», «Meno uno», «Lui è morto ma ora vedrete che indagheranno i nostri colleghi».
I commenti sono già stati cancellati dal sito del sindacato degli agenti penitenziari. L’Alsippe prende ovviamente le distanze: «Abbiamo ritenuto opportuno cancellare quei commenti perché non sono assolutamente condivisibili e hanno ingenerato una strumentalizzazione tale da comportare un possibile danno di immagine al Corpo di polizia penitenziaria».
Non una parola invece sul rumeno suicida, il sesto in carcere dall’inizio dell’anno, con un trend destinato a crescere rispetto ai 43 suicidi in cella dell’anno scorso. Non un commento sul disagio nelle carceri sovraffollate.
Ma quelle frasi shock contro il rumeno suicida hanno provocato numerose reazioni nel mondo sindacale e politico. Il vicecapo del Dap Luigi Pagano assicura che «è una vicenda indegna, se sono stati agenti a scrivere ci saranno sanzioni». Il sindacato degli agenti Sappe è altrettanto duro: «Esultare per la morte di un detenuto è cosa ignobile e vergognosa. Il suicidio in carcere è sempre, oltre che una tragedia personale, una sconfitta per lo Stato». Fuori dal coro di politici che hanno chiesto l’intervento del ministro della Giustizia si mette solo Matteo Salvini della Lega: «Quei commenti sono sbagliati ma c’è il disagio degli agenti. Non dico che giustifico, ma capisco».
l'esterno del carcere di massima sicurezza di tolmezzo
CARCERE CAPANNE PERUGIA
carcere di marassi jpeg
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