i danni al parco naturale di punta campanella a sorrento

ECCO COME SI DISTRUGGE UN SITO ARCHEOLOGICO: IL PARCO NATURALE DI PUNTA CAMPANELLA A SORRENTO SFREGIATO DAL CEMENTO SELVAGGIO - IL CALCESTRUZZO SI È MANGIATO LA STRADA CHE PORTAVA AL TEMPIO DI MINERVA - IL WWF SUL PIEDE DI GUERRA E LA PROCURA DI TORRE ANNUNZIATA INDAGA

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Simone Di Meo per Dagospia

 

Nessuno ascolta il silenzioso canto di morte delle Sirene. A Punta Campanella, secondo la leggenda, bellissime donne dalla coda di pesce seducevano marinai e avventurieri che solcavano le acque in prossimità del promontorio di Sorrento, vicino Napoli. Le note li ammaliavano e le onde li facevano affogare, i disgraziati.

 

I DANNI AL PARCO NATURALE DI PUNTA CAMPANELLA A SORRENTO    I DANNI AL PARCO NATURALE DI PUNTA CAMPANELLA A SORRENTO

Oggi in un mare di cemento e di soldi annega ciò che resta di quel mitico passato, oasi naturalistica d'Italia e sito di interesse comunitario a protezione speciale. L'Ue ha stanziato tre milioni di euro per il restauro dei manufatti e l'abbattimento delle barriere architettoniche. Formule di rito che, per gli ambientalisti, dissimulano un intervento ben più invasivo e distruttivo.

 

La vecchia mulattiera che portava al tempio di Minerva, edificato un paio di millenni fa a picco sul mare, è diventata una strada carrabile. Il basolato romano è stato divelto e sostituito con pietracce squadrate. Alberi di alto fusto sono stati tagliati. Distrutto l'habitat delle orchidee selvatiche primaverili che fiorivano lungo i sentieri. Nonostante l'altissimo rischio frane e i vincoli archeologici, sono state posate pure le tubature per l'energia elettrica e per altri sottoservizi

«L’intero tracciato pedonale è stato modificato e in molti tratti allargato.

 

I DANNI AL PARCO NATURALE DI PUNTA CAMPANELLA A SORRENTO  I DANNI AL PARCO NATURALE DI PUNTA CAMPANELLA A SORRENTO

La rete elettrosaldata col “massetto di cemento” messo in opera sullo sterrato segue, senza soluzione di continuità, tutto il tracciato ad oggi realizzato e appare ormai definitiva e irreversibile. E su di essa – ha scritto in una delle sue innumerevoli denunce il combattivo esponente del Wwf locale, Claudio D'Esposito – sono stati cementati lastroni di pietre, con sfumature rosate, alzando la quota originaria di calpestio di oltre 30 centimetri».

 

Alla fine, il progettato percorso per i portatori di handicap nemmeno è stato completato. Si è interrotto a metà strada per difficoltà tecniche. Insomma, tanta fatica e tanto cemento per niente. Nel via vai di bobcat e sacchetti di calcestruzzo, c'è però chi ha approfittato per fare qualche ritocchino (abusivo) alle abitazioni magari regalandosi un accesso più confortevole al vialetto di casa o installando pesanti cancelli che abbrutiscono il sentiero degli dei. Ma per la Soprintendenza non c'è nulla di strano. I lavori sono tutti autorizzati. E pure per quelli che non lo sono, alla fine si troverà una sanatoria.

I DANNI AL PARCO NATURALE DI PUNTA CAMPANELLA A SORRENTOI DANNI AL PARCO NATURALE DI PUNTA CAMPANELLA A SORRENTO

 

La Procura di Torre Annunziata la pensa diversamente, però. Due fascicoli aperti, sulla base degli esposti degli ambientalisti, hanno portato ad altrettante deleghe d'indagine ai carabinieri e al Corpo forestale dello Stato. C'è puzza di soldi, tra i ciclamini. La cosa curiosa è che la Regione Campania e l'Autorità di Bacino ufficialmente non sanno nulla di quel che sta accadendo nel Comune di Massalubrenese. Pare che nessuno le abbia informate. D'altronde, chi andrebbe a controllare in paradiso?

 

I DANNI AL PARCO NATURALE DI PUNTA CAMPANELLA A SORRENTOI DANNI AL PARCO NATURALE DI PUNTA CAMPANELLA A SORRENTO

I carabinieri ci sono andati, invece. E hanno scoperto un po' di situazioni che meritano approfondimenti. Come ad esempio i lavori nella fattoria dello chef pluristellato Alfonso Iaccarino (il famoso «don Alfonso» di Sant'Agata sui Due Golfi) al quale è stata notificata una ordinanza municipale di sospensione delle opere perché effettuate, secondo la polizia municipale, senza «alcun titolo di assenso e/o autorizzazione, concessione edilizia in sanatoria, domanda di accertamento di conformità». Poca roba, che peraltro nulla c'entra con i disastri dei finanziamenti Ue, ma sufficiente a far scattare la comunicazione al pubblico ministero da parte dei tecnici comunali. E lassù Giove continua a minacciare fulmini e saette.