trans drag

SESSI FLUIDI - PER IL TRIBUNALE DI RAGUSA, CHIUNQUE NE SENTA IL BISOGNO HA DIRITTO AL CAMBIO DI SESSO SUI DOCUMENTI, ANCHE SE NON SI E’ SOTTOPOSTO A UN INTERVENTO CHIRURGICO: “CIO’ CHE È REVERSIBILE SUL PIANO SOMATICO NON LO E’ SUL PIANO PSICOLOGICO PER CHI PERCEPISCE STABILMENTE L’APPARTENENZA A UN ALTRO GENERE”

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Fabio Albanese per “la Stampa”

 

TRANSTRANS

Il cambio di sesso non è solo un fatto chirurgico e per questo va riconosciuto anche a chi, pur non essendo ancora entrato in sala operatoria, sente fortemente e in maniera irreversibile questa esigenza. È quanto ha deciso lo scorso 13 dicembre il tribunale di Ragusa che ha stabilito il cambio di sesso, da maschile a femminile, a una persona di 27 anni della provincia. Jill, non è il suo vero nome ma l'alter ego con cui si fa chiamare, ha vinto questa battaglia dopo due anni e mezzo di aule giudiziarie.

 

TRANSTRANS

Il presidente della sezione civile Salvatore Barracca, giudici a latere Elisabetta Trimani e Alida Bracone, hanno raggiunto questa conclusione - che ora in molti considerano di buon senso ancora prima che ineccepibile dal punto di vista del diritto - avendo preso in considerazione recenti sentenze della Corte europea per i diritti dell'uomo, della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione: «Ma l'esito - avverte l'avvocato di Jill, Nunzio Citrella - non era scontato perché all'epoca in cui abbiamo cominciato il procedimento non c'era abbastanza giurisprudenza».

 

TRANSGENDERTRANSGENDER

D'altronde, il pubblico ministero aveva chiesto al giudice di respingere la richiesta. La decisione però è stata un'altra: «La fissazione dell'identità di genere femminile da parte del soggetto esaminato, essendo derivata da una graduale maturazione personale, si può definire stabile e irreversibile», scrivono i giudici dopo aver rilevato, peraltro, che si è in presenza di «un quasi azzeramento della fertilità maschile».

 

Inoltre: «Se da un lato è vero che l'attuale condizione... è reversibile sul piano somatico, altrettanto non si può dire sul piano psicologico in quanto il soggetto percepisce chiaramente e stabilmente l' appartenenza al genere femminile».

 

La sentenza dispone «il mutamento del sesso da maschile a femminile e la modifica del nome», «ordina all' ufficiale di Stato civile di procedere alle conseguenti variazioni anagrafiche» e, infine, «autorizza il ricorrente a sottoporsi a trattamento medico-chirurgo per l' adeguamento dei caratteri sessuali da maschili a femminili».

 

TRANSGENDER 2TRANSGENDER 2

«È una modifica seria e importante nella valutazione della sessualità - dice l' avvocato Citrella - che è legata a un fascio enorme di aspetti. L' organo sessuale è solo uno di questi aspetti; prevale la percezione del gruppo sociale e di se stessi, interiore ed esteriore, che è cosa ben diversa da quella anagrafica. È la psiche che prevale sul corpo».

 

Jill nella sua battaglia ha avuto accanto famiglia e amici, ma è consapevole che poi, alla fine, di fronte a questioni così importanti «sei solo e solo devi andare avanti». Ora attende che la sentenza venga notificata, per avere la sua nuova carta d' identità con il nome femminile e il genere cambiato. Già quest' anno, rivela il legale, ci sono stati pronunciamenti simili da parte dei tribunali di Oristano e Savona: «Per avere una sentenza favorevole - racconta l' avvocato - mi avevano suggerito di far cambiare residenza alla mia assistita in una grande città, magari del Nord; in posti più civili, mi avevano detto proprio così. Ma le nostre ragioni le abbiamo trovate qui, in una piccola città del Sud. E questo è un segno dei tempi che cambiano».