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LA STORIA DI GIORGIA, BIMBA ESTRATTA VIVA DALLE MACERIE DOPO 16 ORE DAL TERREMOTO. È STATA PROTETTA DA UNA TRAVE E DAL CORPO DELLA SORELLINA, CHE NON CE L'HA FATTA - ORA È IN OSPEDALE E NON PARLA PIÙ - QUASI TUTTI I BAMBINI RICOVERATI SONO ORFANI, O HANNO PERSO UNA ZIA, UN NONNO - GIULIA CE L'HA FATTA, E IL SUO ABBRACCIO AL POMPIERE CHE LA ESTRAE DAI DETRITI DELLA SUA CASA RIMARRÀ COME IMMAGINE DI SPERANZA IN MEZZO ALLA DISTRUZIONE TOTALE

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VIDEO - GIORGIA, ESTRATTA VIVA DALLE MACERIE

 

 

1. LA SPERANZA RINASCE GRAZIE A DUE PICCOLE DI OTTO E DIECI ANNI DUE BIMBE, DUE MIRACOLI: GIULIA E GIORGIA ESTRATTE VIVE. MA UNA HA PERSO LA SORELLA

Massimo Malpica per ''il Giornale''

 

Giulia, 10 anni, di Amatrice. Giorgia, 8 anni, di Pescara del Tronto. Fino a martedì scorso la vita di queste due bimbe scorreva tranquilla, tra i giochi nelle strade del paese e la vita serena con la famiglia. Poi la terra ha tremato, sorprendendole nel sonno e scaraventandole in un incubo che sembrava non avere una fine. E invece il destino, la loro tenacia e la testardaggine dei soccorritori ha avuto la meglio, regalando a una storia di dolore e sofferenza un inatteso lieto fine.

GIULIA ESTRATTA VIVA DALLE MACERIE DI PESCARA DEL TRONTOGIULIA ESTRATTA VIVA DALLE MACERIE DI PESCARA DEL TRONTO

 

Giorgia dormiva in cameretta con sua sorella, due anni più grande di lei, al primo dei tre piani del palazzo in cui abitavano. La lunga e fortissima scossa della notte tra martedì e mercoledì ha schiacciato l' edificio riducendolo a un cumulo di macerie. Ma una squadra di vigili del fuoco, arrivata mercoledì mattina nel campo di pietre di Pescara del Tronto per recuperare un' altra persona, ha scoperto che tra quei detriti, dove i primi soccorritori avevano all' alba già estratto, vivi, i genitori di Giorgia, erano ancora sepolte le due bambine.

 

Così la squadra si è messa all' opera, come racconta Angelo Moroni, caposquadra con 20 anni di esperienza come vigile a Pesaro e Urbino. «È stato un familiare a ricostruire con noi la mappa di quella che un tempo era la casa, per individuare dove cercarle. Quindi, intorno alle nove del mattino, abbiamo cominciato a scavare». Tra le scosse di assestamento come sinistra compagnia, quando si lavora tra muri pericolanti infilati in un buco tra e macerie.

 

Ci sono volute dieci ore e mezza ore di scavo paziente, prudente e ininterrotto per arrivare attraverso i resti di tre piani al livello della cantina, dove era finita Giorgia, protetta da una trave e dal corpo della sorellina, purtroppo senza vita. A guidare Moroni e i colleghi il debole rantolo di un respiro, che dava speranza e forza per proseguire. Alla fine, eccola.

 

i vigili del fuoco individuano il piedino sotto le maceriei vigili del fuoco individuano il piedino sotto le macerie

«Ho visto i piedini, li ho liberati, poi l' ho estratta e non era cosciente anche se respirava. Ma quando i dottori le hanno tolto il pulviscolo liberandole le vie respiratorie e dandole ossigeno, si è ripresa in un attimo, scoppiando a piangere. Il pianto di una bambina, in quella situazione poi, non è mai bello. Ma per noi sentirlo è stata una gioia», aggiunge il caposquadra.

 

la bimba estratta dalle maceriela bimba estratta dalle macerie

Giorgia ha perso la sorella, ma dopo quasi 17 ore sepolta dalle macerie ha ritrovato la propria vita, e potrà riabbracciare i genitori. «Una cosa del genere - conclude Moroni - in vent' anni di carriera, per fortuna, non mi era mai capitata. Spero solo che si scordi di tutto, noi compresi, per poter vivere la sua vita serenamente».

 

Come, contro ogni previsione, potrà provare a fare anche Giulia. Stessa iniziale e stesso destino. Anche lei si era addormentata nel lettino a casa sua, sul corso centrale di Amatrice.

 

E si è svegliata scoprendo di essere sepolta viva. Per ore ha sentito distanti le voci dei soccorritori, finché una squadra di vigili del fuoco si è messa a scavare proprio sopra di lei e, centimetro dopo centimetro, ha rimesso il cielo sopra la sua testa. Giulia era ancora cosciente, dopo aver passato una quindicina di ore in quell' inferno di pietre e polvere, ed è stata anche riconoscente: quando il pompiere l' ha liberata da quella trappola sollevandola davanti a sé, lei l' ha subito abbracciato, appoggiandogli la testa sulla spalla.

bimba estratta viva dopo 17 ore sotto le maceriebimba estratta viva dopo 17 ore sotto le macerie

 

 

2. MA ORA LA BIMBA NON PARLA PIÙ PER LO SHOCK

Michele Bocci per ''la Repubblica''

 

Non parla più, non ci riesce. Dorme oppure piange, vuole la sua mamma e la sua bambola. Giorgia è in un letto della pediatria dell' ospedale di Ascoli ammutolita dallo shock e forse non sa nemmeno che la sorellina è morta.

 

Non chiede niente e nessuno le dice niente della fine di Giulia. Con lei c' è sempre la nonna arrivata da Roma. La madre, ricoverata in pneumologia, ogni tanto passa per prenderla in braccio, il padre vaga zoppicando per l' ospedale con addosso ancora una maglietta che gli hanno dato i soccorritori. Con una grossa fasciatura alla gamba percorre avanti e indietro i 50 metri che separano il reparto pediatrico e l' obitorio, dove è stata portata la sua bambina più grande.

GIORGIA ESTRATTA DALLE MACERIE DI AMATRICEGIORGIA ESTRATTA DALLE MACERIE DI AMATRICE

 

«Giorgia sta bene», dice con gli occhi stravolti e si capisce che la gioia per la figlia salvata dopo 16 ore sotto le macerie non riesce a sollevarlo dalla disperazione per la morte di quella che non ce l' ha fatta.

 

Traumi alle gambe e alla braccia, colpi in testa, lesioni da schiacciamento, escoriazioni ma nessuna necessità di interventi chirurgici: i 9 bambini del terremoto ricoverati ad Ascoli hanno ferite fisiche meno gravi di quelle psicologiche.

Lo dice anche il primario, Nicoletta Guastaferro. «I corpi guariranno, adesso fa più paura il loro il silenzio».

 pescara del tronto pescara del tronto

 

Lo rompe controvoglia Filippo, che esce su una carrozzina spinta dalla madre. Ha 13 anni, una gamba rotta e una ferita sopra l' occhio. Parla e guarda altrove. «Non ho capito. Sono uscito in strada quando c' era la scossa. Sono caduto, ho visto un balcone che crollava. Forse mi ha colpito, non me lo ricordo». Era a Pescara del Tronto insieme al padre, che probabilmente non ce l' ha fatta. Lui comunque non ne parla.

pescara del trontopescara del tronto

 

Quasi tutti gli altri bambini ricoverati sono orfani da poche ore, oppure hanno perso una zia, un nonno, la sorellina appunto. «Per loro abbiamo già attivato la nostra neuropsichiatria - dice sempre il primario - Vanno molto aiutati dal punto di vista emotivo». Anche Giorgia, che resterà ricoverata alcune settimane e per ora stringe il suo bambolotto aspettando il momento in cui la mamma riesce ad andarla a trovare.