PERICOLO PUBICO NUMERO UNO - DITE A FABRIZIO CORONA CHE “SORVEGLIANZA SPECIALE” NON È UN B-MOVIE IN CUI FARÀ LA COMPARSA MA LA CONDANNA CHE LA PROCURA DI MILANO HA CHIESTO CONSIDERANDOLO “SOGGETTO PERICOLOSO” - UNA MISURA RISERVATA AI PEGGIO DELIQUENTI MATRICOLATI, MA PER IL FOTTO-GRAFO DEI VIP LA VERA FREGATURA È UN’ALTRA: OLTRE ALL’OBBLIGO DI SOGGIORNO, DOVRÀ TROVARSI ANCHE UN LAVORO…

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Enrico Lagattolla per "il Giornale"

Non fosse che si tratta quantomeno di una grossa seccatura, l'appellativo potrebbe addirittura fargli piacere. Perché Fabrizio Corona «sorvegliato speciale» è molto nel personaggio che l'ex re dei paparazzi si sforza di intepretare. Solo che non si tratta della locandina di un B-movie , ma della richiesta fatta dalla Procura di Milano, che per Corona vuole una misura di prevenzione. Ovvero, proprio la «sorveglianza speciale » che- in base a una legge del 1956- si applica a soggetti ritenuti «pericolosi per la sicurezza pubblica » e per quanti «sono dediti alla commissione di reati».

A decidere se questo corrisponde all'identikit del vulcanico (e inguaiato) imprenditore del gossip, lo deciderà il Tribunale nei prossimi mesi. Ieri, infatti, il pm Luigi Luzi e il difensore di Corona, l'avvocato Luigi Lucibello, si sono trovati nell'aula della sezione misure di prevenzione del palazzaccio milanese.

E in questa occasione, la Procura ha chiesto la misura restrittiva, che per legge non essere inferiore a un anno nè superiore ai cinque, e che impone dei vincoli: dall'obbligo di trovarsi un lavoro, alla prescrizione di non accompagnarsi con pregiudicati, fino a quella di non frequentare determinati luoghi.

Nel caso di Corona, il pm ha chiesto anche che sia disposto l'obbligo di soggiorno a Milano. È solo l'ultima delle grane che l'ex fotografo ha accumulato con la giustizia. Nelle scorse settimane, infatti, la Questura di Milano gli ha ritirato il passaporto, dopo l'ordine di esecuzione (con sospensione) della condanna definitiva a un anno e 5 mesi per la vicenda dei fotoricatti, e per due patteggiamenti definitivi legati all'uso di denaro falso.

Un totale di circa 2 anni e 8 mesi che non si sono tradotti nel carcere (perché sotto i 3 anni), e per cui l'agente fotografico ha potuto chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali. Ma a metterle una dietro l'altra, Corona colleziona un bel filotto. Perché- oltre alla sentenza sulle tentate estorsioni proncunciata dalla Cassazione nell'ottobre scorso ­sulle sue spalle gravano anche una condanna in primo grado a 4 anni per bancarotta, e una a 5 anni (in secondo grado davanti al tribunale di Torino) per l'accusa di aver foto-ricattato l'ex giocatore della Juventus David Trezeguet.

 

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