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Grazia Longo per “la Stampa”
Non è ancora finita la guerra per le ferie tra i magistrati e il governo Renzi. Anzi, a dirla tutta, è appena cominciata. Perché se è vero che alcune procure si sono già attrezzate, e altre stanno per farlo,con una circolare che definisce il periodo in 30 giorni, nelle procure generali la tendenza è quella di sfidare il decreto del ministero della Giustizia, del 13 gennaio scorso, che ha tagliato di 15 giorni le vacanze. In che modo? Aspettando indicazioni dal Csm, al quale qualcuno, come il procuratore generale di Torino Marcello Maddalena si è rivolto con una lettera per «sollecitare, in modo urgente, disposizioni in merito: altrimenti si ritiene per buona l’interpretazione delle circolari del Csm del 25 e 26 marzo dalle quali si evince che le ferie consteranno di 45 giorni».
Non finisce qui. Sul caso è stato chiamato ad intervenire anche il Tar del Lazio: due pm della Capitale hanno fatto ricorso individuale per «rivendicare il diritto ai 45 giorni». In controtendenza con il procuratore capo Giuseppe Pignatone, che ha applicato la legge e ha diramato una circolare tra i suoi sostituti con chiaro riferimento ai 30 giorni per la villeggiatura (più 6 di festività soppresse, che comunque sono da aggiungersi anche ai 45 giorni).
Un mese ribadito anche dal procuratore di Torino Armando Spataro e quello di Palermo, Francesco Lo Voi. Sulla stessa lunghezza d’onda sembra essere anche Edmondo Bruti Liberati, a Milano, nonostante non si sia ancora espresso ufficialmente. La pensa invece diversamente la guida della procura di Vercelli, Renato Tamponi, che non ha dubbi sul mese e mezzo di riposo a disposizione dei magistrati.
IL PROCURATORE GENERALE DI TORINO MARCELLO MADDALENA
Una linea caldeggiata anche dal procuratore generale di Torino Maddalena, che sottolinea, tuttavia, la sua disponibilità ad «attenersi ai parametri fissati dal Consiglio superiore della magistratura. La legge firmata dal Guardasigilli, checché se ne dica, non è affatto chiara. Tant’è vero che persino il Csm nelle due circolari dello scorso marzo lascia adito a un’interpretazione che privilegia l’ipotesi dei 45 giorni in virtù dell’articolo 8 della legge 97 del 1979: «Tutti i magistrati che esercitano funzioni giudiziarie hanno diritto a 45 giorni di ferie».
Tesi ribadita anche dall’Anm, che auspica «una risoluzione definitiva, perché così com’è, la legge non è chiara». E nell’attesa che le nubi della confusione si disperdano, da molti magistrati della procura generale di Roma (in questo momento è vacante, retta da un facente funzioni), giunge l’invito a un provvedimento del Csm. «Io l’ho chiesto il 13 aprile scorso, sottolineando l’urgenza - chiosa Maddalena - ma ancora non ho ricevuto riscontro».
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