NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
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mark zuckerberg - lauren sanchez - jeff bezos - sundar pichai elon musk al giuramento di trump
Dell’inauguration day di Trump hanno fatto notizia i presenti: i paperoni tech Musk, Zuckerberg, Bezos e compagnia pagante, in prima fila, davanti ai membri del Governo. Ma è interessante registrare gli assenti.
Non si è visto nessun banchiere, neppure Jamie Dimon, il gran capo di JpMorgan, ancora offesissimo dal rifiuto di Trump di farlo segretario al Tesoro. Oggi Dimon è corso a Davos e ha difeso la politica dei dazi del tycoon (“sono buoni per la sicurezza nazionale”), forse un tentativo di rientrare nelle grazie di The Donald.
L’assenza di Dimon e degli altri banchieri, che pure hanno fatto e stanno facendo fortuna (le “big five” del credito americano hanno diffuso utili trimestrali netti per 28 miliardi di dollari, in crescita tra il 20 e il 100% sul 2023 e godono pensando ai tagli alle tasse promessi dal tycoon), è il segno dei tempi.
La “nuova” economia è quella virtuale, fatta di cripto-valute e meme coin, di più servizi e meno manifattura. Musk e tecno-camerati sognano di rottamare il vecchio potere, obsoleto di fronte ai satelliti e all’umanità multiplanetaria da spostare su Marte.
Chi c’era, invece, era il “nostro” John Elkann. Il rampollo Elkann, che sta ancora cercando il nuovo ad per la sua Stellantis, è impegnato in una campagna americana volta a far tornare centrale l’importantissimo mercato a stelle e strisce dimenticato dall’ex ad portoghese Carlos Tavares. E così, dopo aver donato un milione per l’inaugurazione di Trump, ha incontrato il tycoon e ha passato quattro giorni a Washington a fare lobby.
la criptovaluta di donald trump
Anche Yaki da tempo ha capito che il futuro è meno hardware e più finanziario: da tempo infatti i suoi interessi principali sono legati sempre più a Exor e meno alla “vecchia Fiat”. Per Elkann, che Zuckerberg ha voluto nel cda di Meta, il futuro della sua galassia viaggia sempre più intorno alla finanza, e sempre meno intorno alle vecchie auto.
Elkann sa bene che in un mondo di memecoin, criptovalute, internet dallo spazio, la vecchia industria “pesante” è obsoleta. Solo l’hardware iper-tecnologizzato di Musk (razzi, robot, satelliti, chip neurali) resisterà all’armageddon tecno-finanziario.
Il resto dell’industria manifatturiera, comprese le macchine “tradizionali”, sono morte. Anche la cara vecchia grande distribuzione è oggetto di disruption: a Washington si mormora che un miliardario amico di Trump si sia messo in testa di comprare la più grande rete di negozi al dettaglio del mondo, Walmart, per fare quello che ha fatto Amazon con Whole Foods…
JOHN ELKANN ALLA CENA DI GALA PER L INAUGURAZIONE DI DONALD TRUMP mark zuckerberg - lauren sanchez - jeff bezos - sundar pichai - elon musk - inauguration day di donald trump LA DISTRIBUZIONE DEL PATRIMONIO DI TRUMP DOPO IL LANCIO DELLA CRIPTOVALUTA CON IL SUO NOMEdonald trump criptovaluteMELANIA TRUMP ANNUNCIA LA SUA CRIPTOVALUTAjeff bezos - sundar pichai - elon musk - inauguration day di donald trump MARK ZUCKERBERG - LAUREN SANCHEZ - JEFF BEZOS - SUNDAR PICHAI ELON MUSK - INAUGURATION DAY
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