
DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI…
IL TURPILOQUIO COME METODO POLITICO – "I LEADER DEI PAESI STRANIERI MI BACIANO IL CULO, MUOIONO DALLA VOGLIA DI FARE UN ACCORDO" È L'ULTIMA DI UNA LUNGA SERIE DI SPARATE DI TRUMP - SEMPRE IN MERITO AI DAZI IMPOSTI, AVEVA DETTO: "MOLTI PAESI CI HANNO FREGATO, E ADESSO È IL NOSTRO TURNO DI FREGARLI" - ANCHE I SUOI FEDELISSIMI NON USANO LA LINGUA DI LEGNO: JD VANCE HA DEFINITO GLI EUROPEI "PARASSITI" E MUSK HA DATO DELLO "STUPIDO" AL CONSIGLIERE AL COMMERCIO DELLA CASA BIANCA...
Estratto dell’articolo di Alessandra Muglia per il “Corriere della Sera”
MEME SUL CROLLO DEI MERCATI DOPO I DAZI DI DONALD TRUMP
Alla vigilia della sua marcia indietro sui dazi, Donald Trump a una cena di raccolta fondi con fare sprezzante aveva offeso i leader dei Paesi stranieri che — secondo lui — si stavano mettendo in coda per trattare e per tentare di far rimuovere le tariffe. «Questi Paesi ci chiamano, mi baciano il cu.., stanno morendo dal desiderio di fare un accordo».
Già lunedì scorso, riferendo dei colloqui avuti con alcuni di loro nel weekend, li aveva ritratti in versione questuanti, proni: «Dicono: “Per favore negoziate”. Ci offrono cose che non avremmo sognato di chiedere». Per poi tornare mercoledì a fare di loro una caricatura irriverente, di mendicanti pronti a tutto pur di evitare i dazi: «Per favore, per favore signore, per favore, per favore signore, fai un accordo. Farò qualunque cosa signore».
E poi concludere, con tono da bar: «Molti Paesi ci hanno fregato da destra e sinistra, e adesso è il nostro turno di fregarli, e renderemo il nostro Paese più forte». Lo stesso verbo — «fregare» — usato qualche giorno fa quando aveva dichiarato che è «una follia» che gli Usa difendano i Paesi Nato e vengano «fregati» sul commercio. Tra i bersagli anche la storica alleata, l’Europa: «Ha fatto fortuna alle nostre spalle. Ora vogliono parlare, ma non c’è niente da dire a meno che non ci paghino un sacco di soldi».
MEME SU DONALD TRUMP GOLFISTA E DAZISTA
[...] In mondovisione su X (mica in privato) la mente del Doge ha attaccato il consigliere al commercio del presidente definendolo «un vero cretino». E ha poi ribadito, rincarando la dose: «È più stupido di un sacco di mattoni».
L’affondo scomposto del miliardario è la risposta alle parole di Navarro che per screditare la posizione anti dazi del patron di Tesla lo aveva definito «un produttore di auto, anzi un assemblatore di auto».
Musk non è l’unico tra i sostenitori del presidente a essere preoccupato: un numero crescente di voci influenti tra i repubblicani si sono unite agli oppositori dem e ai leader stranieri nell’attaccare la svolta protezionista. A loro Trump si è rivolto via social con uno slogan «impreziosito» da un neologismo:
«Non essere un PANICAN (il nuovo partito dei deboli e degli stupidi)!», ha scritto in un post che trasuda tutto il suo fastidio per il dissenso interno. Panican, crasi tra «panic» e «republican». «Panican» (alias cagasotto) è un termine destinato a unirsi al pantheon di altri insulti «famosi» firmati da Trump come «Sleepy Joe» e «Crooked Hillary».
MEME SUI DAZI DI TRUMP ALLE ISOLE MCDONALD E HEARD
[...] Al di là degli insulti, anche la ricostruzione di negoziati internazionali ricalca la chiacchiera da bar. Domenica sera Trump ha spiegato così la trattativa sulla vendita di TikTok e la marcia indietro di Pechino: «Eravamo vicini, poi la Cina ha cambiato l’accordo. Ma se faccio un piccolo taglio ai dazi, lo approveranno in 15 minuti, il che vi mostra il potere dei dazi, no?».
DAZIFASCISMO - MEME BY EMILIANO CARLI
ELON MUSK - SEGA - MEME BY EMILIANO CARLI
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