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Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
Federico Pizzarotti presenterà le sue controdeduzioni alla sospensione dal M5S.
«Ne ha diritto. Speriamo possa dimostrare che non ci ha tenuto nascosto l’avviso di garanzia per tre mesi».
E se la questione finisse in tribunale?
«Allora dovrete rivolgere la domanda a un giudice». Luigi Di Maio affronta direttamente la questione del provvedimento contro il sindaco di Parma. E chiarisce: «C’è una procedura in corso.
E io non ho alcun potere di decidere sospensioni o espulsioni, quello spetta al garante che è Beppe Grillo. Gli altri partiti mi imputano delle responsabilità perché sono in cerca di visibilità».
Grillo nel suo post parla di «danno di immagine» per la vicenda e prefigura anche contraccolpi elettorali. Lei teme che il caso vi possa nuocere alle Amministrative a Roma o in altre città?
«Penso che ci premierà il fatto di applicare le regole e di non stare attenti a chissà quali strategie per la campagna elettorale nascondendo la polvere sotto il tappeto».
Non teme nemmeno spaccature all’interno del M5S?
«Quando si fanno rispettare le regole le spaccature non ci sono. Ci possono essere differenze di opinione e le rispetto».
Matteo Renzi ha detto che per il Pd c’è la questione morale, per voi quella umorale.
«A Renzi chiedo che fine ha fatto il sindaco di Lodi, che è agli arresti domiciliari, gli chiedo se non sia il caso di farlo dimettere per una vicenda immorale».
Ma avevate anche provato a tendere una mano al Pd sulla prescrizione: non esiste la possibilità di dialogo su qualche altra legge?
«Abbiamo teso una mano per la legge elettorale e lui si è incontrato con Silvio Berlusconi, sulle norme anticorruzione ha preferito Verdini: io spero sempre che ci sia la possibilità di fare una legge buona nell’interesse del Paese, ma ogni volta che proviamo Renzi si chiude nel berlusconismo o nei suoi derivati».
Ma non avete progetti da sottoporre ai dem?
«Guardi, questa settimana noi proporremo la nostra carta dell’onestà, che contiene le nostre idee per combattere la corruzione. Non basta una legge anti-corruzione, ma servono dei contenuti seri. Parliamo di misure economiche per salvaguardare le piccole medie imprese».
Matteo Salvini ha detto che al ballottaggio tra Virginia Raggi e Roberto Giachetti voterebbe per M5S.
«A Salvini sfugge il fatto che sia io sia lui non votiamo a Roma: io comunque ai ballottaggi se non c’è il Movimento non ho mai scelto nessuno degli altri contendenti. Io spero di strappare il Campidoglio ai partiti e che smetta di essere il loro bancomat».
Punterete solo su Roma alle Amministrative?
«C’è Roma, Torino. Ma ci sono anche altre città per cui ci stiamo spendendo. Ad esempio io ora sono a Benevento».
Grillo sul sindaco musulmano di Londra ha detto: «Se si fa esplodere a Westminster…».
«Si tratta di una battuta in uno spettacolo a pagamento: è fuorviante strumentalizzare in chiave politica il suo spettacolo».
Lei è tornato da poco dal suo tour europeo...
«Sì. E lo riprenderò. Ho ricevuto inviti dalle università europee, come SciencePo. Andrò a raccontare il M5S perché dobbiamo abbattere i pregiudizi che grazie ai media si sono fatti nei nostri confronti. Comunque ho avuto modo anche di visitare le banche pubbliche, francesi e tedesche, che danno sostegno a famiglie e imprese. Un modello che ci interessa».
Andrà anche a Harvard? Di cosa parlerà?
«Sì. E anche alla New York University. Anche in questo caso sono stato invitato da diversi professori per raccontare cosa è il Movimento, cosa facciamo e cosa proponiamo. Andrò a spiegare cosa è Equitalia e perché la vogliamo abolire».
FICO E DI MAIO SERVONO LE PIZZE
Lei sta frequentando anche il mondo della finanza: è stato criticato per un suo pranzo all’Ispi. Cosa replica?
«Mi sono sempre confrontato con i think tank italiani e mi dispiace per le polemiche perché l’Ispi è un istituto prestigioso che è sotto l’egida del ministero degli Esteri e delle Finanze. Ho avuto un confronto sui temi della politica estera e dell’immigrazione ed essere ad alcuni tavoli significa far conoscere le nostre idee, non necessariamente condividere quelle degli altri. In ogni caso non ero alla Trilateral».
Da poco è nata l’associazione Rousseau, presto ci sarà la fondazione Casaleggio: ci sarà spazio anche per i parlamentari nella struttura di questi enti?
LUIGI DI MAIO CON I VERTICI ISPI
«Già ora sono entrati nell’associazione David Borrelli e Max Bugani, due Cinque Stelle alla seconda legislatura: persone che offrono garanzie perché non saranno coinvolti in future elezioni.
Al momento non sono previsti nuovi ingressi, ma la volontà di Gianroberto Casaleggio era quella di coinvolgere sempre più persone nella gestione del Movimento e credo proseguiremo su quella strada».
E Grillo?
«Rimane il garante. E lo abbiamo visto».
LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO
DI MAIO GRILLO BY BENNY
GRILLO E DI MAIO
DAVIDE CASALEGGIO ABBRACCIA LUIGI DI MAIO
LUIGI DI MAIO ALLA CAMERA
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