LA VERSIONE DI MUGHINI: “COME SI FA A RESTARE IMPASSIBILI INNANZI ALLA PREPOTENZA E ALL’ARROGANZA DI NETANYAHU? ALTRO CHE “DISCORSO PERFETTO”, COME HA SCRITTO “IL FOGLIO”. I PALESTINESI HANNO DIRITTO ALLA LORO TERRA”

Giampiero Mughini per Dagospia

 

Caro Dago,

Giampiero MughiniGiampiero Mughini

sì o no nell’occasione di queste elezioni politiche israeliane  - cento volte più importanti che non un’elezione greca o francese o italiana - lasciano sbalorditi le affermazioni dell’attuale capo del governo israeliano, Benyamin Netanyahu, il quale chiede voti ai suoi concittadini in cambio dell’assicurazione che mai e poi mai esisterà uno Stato palestinese e che continueranno alla grande gli “insediamenti” di cittadini israeliani nei territori che sacrosantemente appartengono ai palestinesi?

 

NETANYAHU ALL ASSOCIAZIONE DEGLI EBREI AMERICANINETANYAHU ALL ASSOCIAZIONE DEGLI EBREI AMERICANI

Ne resta sbalordito uno che le rammenta al dettaglio le immagini di quel che accadde a Auschwitz o a Treblinka; uno che a tutt’oggi tifa per i soldati israeliani che nel 1948 si opposero vittoriosi all’attacco della coalizione araba; uno che nel 1967 mai e poi mai avrebbe scagliato per terra la prima pagina di un quotidiano romano di sinistra che titolava “Israele ha vinto” (lo fece un famoso giornalista comunista); uno che poche ore dopo la bomba che uccise un bambinetto ebreo romano che usciva da scuola andò di corsa a bussare alla Sinagoga romana a dire la sua commozione; uno che ovviamente non ha dubbi sul fatto che Israele è sorta (drammaticamente), c’è e deve restare.

 

corpi di bambini all ospedale di gazacorpi di bambini all ospedale di gaza

E con tutto questo, come faccio a restare impassibile innanzi a una tale prepotenza e arroganza, come quella che sta manifestando in campagna elettorale Netanyahu? Altro che “discorso perfetto”, come “Il Foglio” ha titolato il discorso che Netanyahu ha pronunciato innanzi ai parlamentari repubblicani americani (e mentre uscivano dall’aula anche sei parlamentari democratici ebrei).

 

Già allucinante era stato il suo invito agli ebrei europei di andarsene via dall’Europa (dove pure è vero che sono minacciati da delinquenti di strada e “lupi solitari” dell’assassinio), e venirsene in Israele per poi magari insediarsi nella West Bank che appartiene ai palestinesi, ed essere protetti dai muri e dai chek-point che rendono impossibile la vita ai palestinesi in carne e ossa, i quali ci mettono ore per andare da casa al posto di lavoro, e io stesso confesso che questa condizione reale non la “vedevo” prima di aver letto i libri di Joe Sacco o di Edward Said. Analfabeta che ero e sono.

bambini di gazabambini di gaza

 

Mai sono stato a Gaza, a differenza di Sacco o di Tano d’Amico. Non capivo fino in fondo. Guardavo le macerie, le case distrutte, i bulldozer israeliani che irrompono e devastano. Lo so, lo benissimo che dietro quelle macerie erano appostati i lanciamissili di Hamas, cinici manigoldi che tirano l’elastico finché si spezzi e più vittime ci sono e meglio è. Dal loro punto di vista.

 

Ma il mondo in cui viviamo non può sopportare questo tumore. Diritto assoluto di Israele alla sua sicurezza e alla sua sopravvivenza. Diritto assoluto della gente palestinese a stare nei suoi territori senza essere recinta da mura e filo spinato. L’uno e l’altro. L’uno importante e sacro quanto l’altro.

 

netanyahu al funerale dei tre studenti uccisi da hamasnetanyahu al funerale dei tre studenti uccisi da hamasHAMASHAMAS

Sacri i bambini ebrei su cui piovono i razzi di Hamas quanto i bambini palestinesi che muoiono a centinaia sotto l’inondazione delle bombe israeliane. L’uno e l’altro, è possibile sperare in un mondo così e non c’entra nulla - ma proprio nulla - l’ “antisemitismo” di cui cianciano i sostenitori più sfrenati e monomaniaci di Israele? Speriamo che il risultato delle elezioni israeliane ravvivi questa speranza, la più grande e la più degna di un europeo dei nostri giorni.