
DAGOREPORT - ANTONIO MONDA, IL ''BEL AMI'' PIÙ RAMPINO DEL BEL PAESE, È AGITATISSIMO: SI È APERTA…
Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, premetto che io ritengo assolutamente impossibile eliminare una qualche forma di tassazione sul bene di cui sono proprietari l’80 per cento degli italiani, quorum ego. Ossia la prima casa. E questo per tre motivi. Il nostro bilancio non può permettersi di rinunciare a questa entrata. Un’entrata che al momento è l’unica forma di tassazione “patrimoniale”, e al punto in cui è il nostro debito pubblico il rospo di una qualche “patrimoniale” va ingoiato. Infine è vero che il ridurre questo gravame fiscale non accenderà consumi e spese delle famiglie italiane medie.
Dico di più. Dipendesse da me, sottoscriverei in questo momento che una qualche forma di tassazione sulla mia prima casa io voglio continuare a pagarla. E del resto, essendo uno di quel 4 per cento di italiani che versano allo Stato il 26 per cento delle entrate fiscali complessive, che mi cambia pagare 500 o 600 euro di tasse in meno l’anno? Dico tutto questo come in presenza di un notaio, scritto e sottoscritto. A evitare equivoci.
giampiero mughini con la moglie michela e bibi
Detto questo trovo particolarmente imbecilli gli argomenti che la sinistra del Pd scaglia contro Matteo Renzi a proposito di questa tassa e della sua possibile eliminazione. Che Renzi agisca da “politico”, che cerchi consensi presso un elettorato il più ampio possibile, è talmente evidente. Come è evidente la ridicolaggine dei tipini della sinistra dem, i quali se la prendono contro i proprietari di “castelli”, e squittiscono contro il fatto che sia alleviato il carico fiscale dei “ricchi” (ossia dei mostri), e si appellano al “popolo di sinistra” perché sbatta in faccia a Renzi il suo disappunto.
Che patetici idioti, e del resto basta guardarli in faccia mentre pronunciano le loro allocuzioni. Non so che pagherei per trovarmi di fronte in un talk Fassina o Cuperlo. Per trovarmi di fronte quella loro faccia aggrondata e preoccupata mentre si riferiscono con sprezzo ai proprietari di castelli, che in Italia saranno una decina o al massimo una trentina.
Da una parte gli orridi proprietari di castelli, dall’altra il gran popolo di sinistra che vorrebbe provvedimenti a favore dei poveri. E come se questo grottesco presepio fosse la partizione essenziale della società italiana contemporanea. E mentre stanno parlando dei proprietari di una prima casa, ossia della stragrandissima parte degli italiani. Proprietari di tre stanze o cinque o sei, con bagno e cucina, gente che ha risparmiato da quel che s’era guadagnato a fatica e con talento, che aveva risparmiato da tasse sul reddito che sfiorano il 50 per cento, che aveva o avrebbe dovuto pagare Iva e addizionali e impacci burocratici mostruosi che ti vengono opposti dalla burocrazia statale più corrotta e inefficiente del mondo.
CORBYN FASSINA CUPERLO VENDOLA
(L’amministrazione comunale di Roma mi fece pagare l’affitto del pezzo di strada su cui posavano il loro camioncino gli operai che lavoravano a riattare il rudere che sarebbe divenuto casa mia. Mi fecero anche pagare una caparra sugli eventuali danni che avrebbero fatto i miei operai nel parcheggiare il loro camioncino. A lavori finiti ci misi un anno e mezzo e una sequela di bestemmie perché mi fosse restituito l’acconto. Delinquenti e camorristi. A proposito, mi fecero anche pagare il “pizzo” per avere il passo carrabile cui avevo diritto.)
Avessi di fronte Fassina o Cuperlo o altri magniloquenti del genere, racconterei loro queste cose. Semplici semplici. Quel che ti costa comprare una prima casa, e gli anni in cui ho pagato allo Stato l’Irap che una sentenza della Corte di Cassazione ha sentenziato non era dovuta, nel mio caso. Ladri.
Capisco che non appartengo al “popolo di sinistra”, e dunque sono poco attraente agli occhi di Fassina e Cuperlo. Appartengo però al popolo reale, alla gente che ha lavorato e faticato e guadagnato, un euro dopo l’altro. E s’è comprata infine una casa. Nel caso mio cinque stanze e due bagni e il terrazzo. Beninteso, su cui sono prontissimo a continuare a pagare un pezzetto di “patrimoniale”, com’è purtroppo inevitabile. E’ inevitabile agli occhi della mia coscienza, non perché dia un qualche peso ai comizietti della sinistra dem.
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