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Da Ansa.it
''Chiunque si avvicina a me i magistrati lo distruggono, questo qui (Gianpaolo Tarantini, ndr) l'hanno massacrato per colpa mia'''. Era ''un po' giù di umore'' Silvio Berlusconi quando esplose lo scandalo sulle escort che Tarantini portò nelle sue residenze private tra il 2008 e il 2009. Ma il Cavaliere era anche pronto ad aiutare l'amico Gianpi con 10mila euro al mese e 500mila euro in contanti.
Lo ha rivelato alla procura di Bari il faccendiere Valter Lavitola, indagato assieme a Berlusconi con l'accusa di aver indotto Tarantini a mentire all'autorità giudiziaria barese nell'indagine sulle escort. In sostanza - secondo il pm Pasquale Drago - Tarantini ha sempre mentito quando ha detto agli inquirenti baresi, nel 2009, che Berlusconi non sapeva che quelle ragazze fossero prostitute. Ora, tranne ripensamenti dell'ultima ora, il pm dovrebbe far notificare a Lavitola e Berlusconi la richiesta di rinvio a giudizio.
Nel verbale di interrogatorio, l'ex direttore de 'L'Avanti!', racconta che, vista la reazione preoccupata del Cavaliere al 'massacro' di Tarantini da parte dei pm, gli propose di dare un aiuto economico a Gianpi. E Berlusconi - a detta di Lavitola - fissa un budget di 10mila euro al mese. ''Mi resi conto - spiega Lavitola al pm - che in effetti lui a questo qui gli voleva bene''.
A marzo (del 2011, ndr) - racconta Lavitola - con Gianpi ''andammo a casa di Berlusconi; quando gli dissi che Tarantini era estremamente impacciato, eccetera, eccetera, mi ricordo che quando si salutarono Berlusconi un po' si commosse''. Dagli atti emerge anche che Tarantini e sua moglie, Nicla Devenuto, erano molto imbarazzati per lo scandalo che aveva travolto l'allora premier. Ma Lavitola rassicurò Devenuto dicendole: ''Ma scusa, ma se ti dà i soldi tutti i mesi come fa a non volerti più né vedere né sentire?''.
E racconta pure che quando accompagnò Lady Tarantini per la prima volta a Palazzo Grazioli, la donna sbottò davanti al premier e disse: 'Presidente io sto cercando di fare di tutto, ma pensi, mi sono venduta tutto, le borse, i gioielli, le cose''. ''Berlusconi prese, glielo giuro - è scritto nel verbale d'interrogatorio al pm - prese due buste da 5mila euro e ne diede una a me e una a Nicla (...)
Dopodiché disse 'Aspetta un attimo', ritornò con uno scatolino che diede a Nicla e disse 'Bene, visto che ti sei venduta tutti i gioielli, apri questo qui'. Ha aperto e c'era un braccialetto con dei diamanti dentro, ma un braccialetto importante, antico, con uno scatolo rosso o bordeaux, tennis, di diamanti''.
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