matteo renzi romano prodi

“AL QUIRINALE NON VA CHI HA PIÙ VOTI, MA CHI HA MENO VETI" -  ROMANO PRODI A “DIMARTEDÌ” STRAPARLA DEL COLLE (ANCORA ROSICA PER I 101 FRANCHI TIRATORI) E ATTACCA RENZI: “SECONDO ME VUOL CAMBIARE MESTIERE, HO VISTO CASI DEL GENERE IN SPAGNA, IN GERMANIA. SE SI DIRIGE VERSO ALTRI LIDI PERCHÉ DEVO VOTARE PER LUI, SI CHIEDE LA GENTE…” - "NON ESISTE PIÙ LA 'DISCIPLINA DI PARTITO'. IN UN PARLAMENTO EVANESCENTE COME QUESTO NON È CHE CI SIA TANTO DA STARE QUI A FARE CONTI AL MILLIMETRO" - VIDEO

 

 

 

Da www.repubblica.it

 

romano prodi a dimartedi 3

"Quando un uomo politico comincia a fare affari, mi diceva Helmut Kohl, la gente si distacca da lui. Romano Prodi, a Dimartedì su La 7, sferza Matteo Renzi e i suoi affari con russi e sauditi al centro di una feroce polemica. E lo fa scomodando uno dei grandi della politica europea del Novecento. "Quando un uomo politico, in modo puramente legittimo, intendiamoci, però fa un altro mestiere, si dedica alla lobby o a entrare in Consigli di amministrazione, i suoi elettori non gli vogliono più bene, perché l'elettore vuole che il politico risponda a loro", dice il professore.

 

renzi prodi 11

Giovanni Floris gli chiede anche di dare una motivazione al comportamento dell'ex premier. "Secondo me Renzi vuol cambiare mestiere, ho visto casi del genere in Spagna, in Germania. Se si dirige verso altri lidi perché devo votare per lui, si chiede la gente".. risponde Prodi. Aggiungendo però: "Non faccio una analisi giudiziaria".

 

mario draghi sergio mattarella

Arriva anche la domanda sull'elezione del prossimo presidente della Repubblica. E l'ex premier risponde che è "possibile" che si formi una maggioranza europeista che isoli Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Una maggioranza Ursula anche per leggere il successore di Sergio Mattarella.

 

Un'ipotesi che Prodi spiega così: "In Europa non lo aspettava nessuno, ma è avvenuto. In Italia  credo che lo spirito di sopravvivenza, nel senso di rispetto della Costituzione, abbia effetti abbastanza simili, e cioè di dire: 'io, votando il presidente della Repubblica firmo anche un contratto di assicurazione sulla continuità costituzionale' ".

 

romano prodi a dimartedi 4

Prodi però prende di mira i calcoli, le ipotesi, le costruzioni di maggioranze rispetto al voto per il Quirinale. "Mi sembrano dei ragionamenti strani. Con un Parlamento così confuso, come si fa a dire centrosinistra e centrodestra? Con almeno 100, 150 voti che non si sa cosa siano? Non è che non solo si sa solo per Italia viva.

 

mattarella e mario draghi al quirinale

Qui c'è chi va avanti e indietro: come si fa a semplificare?" Quella di Prodi sembra una lezione universitaria basata sul realismo. Che lo vede anche coinvolto visto che il suo nome circola come possibile candidato. Ma forte dell'esperienza del voto precedente, dell'agguato dei 101, Prodi spiega una regola fondamentale:  "Se non c'è un accordo iniziale, al Quirinale non va chi ha più voti, ma chi ha meno veti".

 

"Guardate - avverte allora l'ex presidente del Consiglio - che non esiste più la 'disciplina di partito'. In un Parlamento evanescente come questo non è che ci sia tanto da stare qui a fare conti al millimetro".

 

renzi prodi

"Non so che conti facciate ma la prossima volta non più di uno su 10 verrà rieletto, e allora che mi state a dire che se Draghi va al Quirinale si va a elezioni? Non ci si va a elezioni - pronostica il professore - perché ci sarà un legittimo spirito di soppravvivenza. Ma perché - taglia corto - un Parlamento dovrebbe suicidarsi?".  "Draghi e Mattarella? Sono i più probabili, è chiaro che sono loro due, ma la repubblica di persone ne ha".

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