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ORA E SEMPRE "RAISET" – SULLA RAI, BERLUSCONI RISPOLVERA LETTA E CONFALONIERI – IN CAMBIO DEL VIA LIBERA ALLA MAGGIONI LA VICEDIREZIONE GENERALE A GIANCARLO LEONE (MEDIASET STA TRANQUILLA: NESSUNA CONCORRENZA CON LA RAI)

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Tommaso Labate per il “Corriere della Sera

 

MINZOLINI 
SENATO
MINZOLINI SENATO

Alle 13.30 di mercoledì, quando Augusto Minzolini alza il telefono per parlare con l’ex premier, sembra che la trattativa tra Pd e Forza Italia sui vertici Rai stia per naufragare. Non sarà così. Qualche ora più tardi, infatti, gli azzurri danno il loro disco verde all’elezione di Monica Maggioni. E al senatore ed ex direttore del Tg1 non rimarrà altra scelta se non votare contro e lasciare su Twitter — «La vicenda Rai dimostra che in Forza Italia l’inciucio non è una categoria della politica ma dello spirito» — traccia della sua amarezza per il tentativo di sabotaggio fallito. 

del debbio confalonieri  2891del debbio confalonieri 2891


Che cosa succede in mezzo? Succede che Berlusconi, che a parole dà ragione alle perplessità di Minzolini sulla strategia da seguire, nei fatti non ostacola la trattativa tra i renziani da un lato e il poker di ambasciatori forzisti. Si muovono, nell’ordine, Gianni Letta, Paolo Romani, Maurizio Gasparri e anche Fedele Confalonieri.

 

«A me non frega praticamente nulla di chi viene eletto alla presidenza della Rai», si lascia scappare il presidente di Forza Italia con uno di loro. Ma visto che «Renzi comunque sul direttore generale farà di testa sua, voi fate di testa vostra. Se credete che si possa discutere su altro, fatelo». 

maurizio gasparri con la senatrice rizzotti maria e la figlia maria letiziamaurizio gasparri con la senatrice rizzotti maria e la figlia maria letizia


Questa frase rimarrà, di fatto, l’unica incursione «verbale» che l’uomo di Arcore farà nella trattativa per l’elezione dei vertici della televisione concorrente. Il resto viene affidato al poker Letta-Romani-Gasparri-Confalonieri. Il primo, all’inizio del pomeriggio di mercoledì, attiva il canale diplomatico con il governo. L’obiettivo è chiaro sin da subito. Arrivare a concordare con i renziani la nomina del vicedirettore generale, magari ben fornito di deleghe come l’uscente Antonio Marano. Il nome è già sul tavolo.

 

Ed è quello di Giancarlo Leone. L’esperienza c’è, i risultati ottenuti negli ultimi anni non mancano, il profilo «politico» (virgolette d’obbligo) nemmeno, visto che il direttore di Rai Uno ha praticamente in tasca il sostegno di tutti i centristi. 

gianni lettagianni letta


Inquadrato l’identikit, si muovono Gasparri e Romani. Il primo si attiva perché il voto dei commissari forzisti in Vigilanza non riservi sorprese. E così sarà, visto che a smarcarsi — a conti fatti — sarà soltanto Minzolini. Il secondo si attacca al telefono per avere le garanzie, di fronte al gotha renziano, che non ci saranno gli intoppi diplomatici che hanno scandito la trattativa sul presidente della Repubblica. 

diamara parodi delfino giancarlo leonediamara parodi delfino giancarlo leone


«Noi col nostro voto vi sblocchiamo l’elezione del presidente della Rai, sappiate bene che senza di noi rimarrebbe bloccata. Voi decidete insieme a noi il vice di Antonio Campo Dall’Orto», è la cantilena che viaggia — di telefono in telefono — dal fronte forzista a quello renziano. Se sarà o meno l’inizio di una nuova fase di distensione tra Palazzo Chigi e Arcore (anche se in realtà Berlusconi, ormai, s’è spostato in Sardegna a Villa Certosa) lo si capirà soltanto con il passare del tempo. Di certo c’è soltanto che l’ex premier, adesso, ha lasciato fare all’ala dialogante. Di cui, anche sulla vicenda Rai, facevano parte i vertici di Mediaset .