DAGOREPORT - LA MAGGIORANZA VIAGGIA COSÌ “COMPATTA” (MELONI DIXIT) CHE È FINITA SU UN BINARIO…
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro Dago, ma questo Monsignor Luigi Negri, ciellino, vescovo uscente di Ferrara, che oggi parla di complotto su "La Stampa" per far dimettere Papa Ratzinger è lo stesso Luigi Negri che intercettato da un giornalista sul treno diceva a gran voce: “Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come ha fatto come aveva fatto con l’altro”?
Il riferimento era a Giovanni Paolo I che governò la Chiesa soltanto per 33 giorni.
Allora Monsignor Negri faccia la cortesia di dire subito, se ne ha le prove, che c'è Bergoglio dietro il complotto per far dimettere Papa Benedetto XVI. Altrimenti si accomodi ai giardinetti dove non cresce la zizzania.
Andrea Giacobino
FRASE SHOCK DEL VESCOVO DI FERRARA: "BERGOGLIO DEVE FARE LA FINE DI QUELL'ALTRO"
Da www.repubblica.it del 25 novembre 2015
Due dialoghi avvenuti in treno il 28 ottobre scorso, riportati da Il Fatto quotidiano: il primo tra il vescovo di Ferrara Luigi Negri e il suo segretario, il secondo, al telefono, tra Negri e Renato Farina (che ha smentito il colloquio). L'oggetto sono le recenti nomine di Papa Francesco dei vescovi a Bologna e Palermo: Matteo Zuppi e Corrado Lorefice, due preti di strada. Negri, allievo di don Giussani, vescovo ciellino tradizionalista, avrebbe detto: "Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come aveva fatto con l'altro".
Un riferimento nemmeno troppo velato a Papa Luciani, Giovanni Paolo I, che governò la Chiesa soltanto per 33 giorni. Una frase shock. Negri d'altronde non è nuovo a esternazioni che suscitano indignazione e discussione: tra queste, la contestazione della magistratura quando incriminò Berlusconi per il caso Ruby o l'attacco alla legge sull'aborto, con la tesi che sarebbe "responsabile della crisi economica".
Il direttore della Nuova Ferrara Stefano Scansani ha raggiunto monsignor Negri dopo la celebrazione della messa per i sacerdoti defunti nella casa di riposo Betlem, alla periferia della città. Il presule non ha smentito. Ha risposto che reagirà all’articolo del Fatto Quotidiano e che per ora non ha alcuna dichiarazione da fare. E ha domandato: “Qualcuno ha registrato?” concludendo che “questo nuovo episodio spiega tutto l’odio teologico contro la Chiesa". In serata, però, in una lettera alla diocesi, l'arcivescovo ha voluto rinnovare pubblicamente la sua "totale obbedienza al Papa", annunciando di aver chiesto un incontro "filiale " con Francesco.
Nella conversazione sul Frecciarossa partito da Roma del 28 ottobre - viaggio confermato dalla Curia di Ferrara - secondo la ricostruzione Negri lascia sbigottiti i testimoni, parla di Lercaro e Dossetti, protagonisti del Concilio Vaticano II, come "due che hanno distrutto la chiesa italiana", si indigna per le nomine di Palermo e Bologna ("dopo queste nomine posso diventare Papa anch'io").
BERGOGLIO E RATZINGER A SAN PIETRO PER IL CONCISTORO
E ancora: "Sono nomine avvenute nel più assoluto disprezzo di tutte le regole. La nomina a Bologna è incredibile. A Caffarra (il vescovo di Bologna predecessore di Zuppi, ndr) ho promesso che farò vedere i sorci verdi a quello lì (Zuppi): a ogni incontro non gliene farò passate una. L’altra nomina, quella di Palermo, è ancora più grave. Questo (Lorefice) ha scritto un libro sui poveri - che ne sa lui dei poveri – e su Lercaro e Dossetti, suoi modelli, due che hanno distrutto la Chiesa italiana".
RATZINGER E BERGOGLIO ITALIA S GOD TALENT BY CARLI
La smentita di Farina. "Smentisco nel modo più risoluto. Tutto. Negri non ha mai pronunciato nelle telefonate che ho avuto con lui nel corso degli anni parole irrispettose contro il Papa, qualsiasi Papa, né contro un vescovo, qualsiasi vescovo di Santa Madre Chiesa, per usare una sua ricorrente espressione". E' la smentita del giornalista e scrittore Renato Farina.
Cl prende le distanze dalle affermazioni del vescovo. "Qualora l’arcivescovo di Ferrara avesse pronunziato tali affermazioni, esse sarebbero unicamente espressione della sua personale opinione e non certo di Comunione e Liberazione, nella quale monsignor Negri non riveste alcun ruolo di responsabilità dal 2005".
E' la precisazione del movimento fondato da don Giussani rispetto alle frasi attribuite, e non smentite, al vescovo di Ferrara. "Tali affermazioni − così grossolane nella forma e inaccettabili nel contenuto che sembra impossibile provengano da un arcivescovo − sono totalmente contrarie ai sentimenti di Comunione e Liberazione nei confronti di Papa Francesco e degli Arcivescovi di Bologna e di Palermo.
Dal giorno della elezione del Cardinale Jorge Mario Bergoglio, don Carrón non si stanca di indicare la testimonianza e il magistero di Papa Francesco come fondamentali per l’esperienza e il cammino di Cl, che desidera costantemente seguirlo affettivamente ed effettivamente in ogni suo gesto e parola. Don Giussani ci ha sempre insegnato che l’amore e l’obbedienza al Papa sono condizioni decisive per un battezzato, se non vuole finire prigioniero delle proprie interpretazioni e dei propri pensieri".
Il vescovo chiede un incontro al Papa. "Se a causa di quanto è accaduto, si fosse determinato uno scandalo, soprattutto nei più deboli, ne chiederemo perdono tutti". Così il vescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri, in un messaggio alla diocesi, annuncia di aver chiesto un incontro a Francesco, al quale rinnova "totale obbedienza": "Anche sollecitato dalle recenti gravi affermazioni attribuitemi sulla stampa, ho chiesto al Santo Padre di potere avere un incontro filiale con lui, in cui poter aprire il mio cuore di pastore al suo cuore di Padre universale".
albino luciani papa giovanni paolo i
"Senza il costante riferimento al Papa non esiste per nessuno, Vescovi compresi, la possibilità di essere veramente cristiani nel mondo - scrive -. Lo dimostra il mio pensiero sulla Chiesa e sul Papa nelle decine di comunicati, negli atti di magistero e nelle numerose opere pubblicate. Sento quindi il dovere di coscienza di rinnovare, davanti a voi che siete il mio popolo, la certezza della mia fede in Cristo e della mia totale obbedienza al Papa".
E, prosegue, "anche sollecitato dalle recenti gravi affermazioni attribuitemi sulla stampa, ho chiesto al Santo Padre di potere avere un incontro filiale con lui, in cui poter aprire il mio cuore di pastore al suo cuore di Padre universale perché - nell'incremento della comunione reciproca e rimettendomi al suo consiglio, che per me è l'unico legittimo - possa camminare spedito verso il compimento della fede". L'incontro "che spero che il Santo Padre vorrà concedermi, lo considero come il gesto di inizio del pellegrinaggio della nostra Chiesa particolare a Pietro, nell'anno straordinario della Misericordia".
albino luciani papa giovanni paolo i
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