DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Claudio Cucciatti per www.repubblica.it
Il rapporto con Rafa Leao, i ricordi del passato tra Berlusconi, Chiellini e Casiraghi. Paolo Maldini, direttore dell'area tecnica del Milan ed ex bandiera rossonera, è stato ospite del podcast "Muschio selvaggio" di Fedez: il calcio al centro della puntata per un giorno.
Partendo dal fuoriclasse portoghese a un passo dal rinnovo del contratto. "Leao ha un talento pazzesco, da vedere in campo è un qualcosa di unico e ha le carte in regola per diventare un top player. Quando è arrivato - ha raccontato Maldini - faceva panchina al Lille. Gli ho detto che fino a quel momento aveva giocato per il suo Instagram, dove postava video di giocate bellissime, salvo però fare due gol a stagione. Lo abbiamo aiutato a cambiare questa mentalità". […]
Restando sulla stagione che sta per finire, Maldini ha raccontato poi a Fedez la propria versione del diverbio avuto col tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, dopo la vittoria dei rossoneri nei quarti di Champions. "Non c'è mai stato bisogno di chiarirsi, la cosa bella della maturità è anche questa. È venuta fuori una frase che non ho mai detto ("Hai già vinto lo scudetto, non rompere i c..."). Non volevo fare casino ed essere rumoroso, in quel momento i protagonisti erano altri e non noi". […]
Passando ai momenti di campo più concitati Maldini ha raccontato a Fedez gli scontri con Giorgio Chiellini e Pierluigi Casiraghi. "In un Milan-Juve del 2008/2009 misi le mani al collo di Chiellini perché su un corner mi aveva dato una gomitata. Mi ero già rotto il naso più volte, quindi mi sono arrabbiato molto. Alla fine è arrivato Buffon a calmarmi.
Mi ricordo poi un trofeo Berlusconi in cui ho tirato una testata a Casiraghi, mio compagno di Nazionale. A fine partita, nonostante il rosso, venni premiato come migliore in campo. Rifiutai il premio perché mi vergognavo. Lui il giorno dopo doveva pure sposarsi, lo fece con un occhio nero".
Maldini ha infine ricordato l'arrivo di Silvio Berlusconi al Milan, nel 1994: "Non era conosciuto come oggi. Ci fece sognare col progetto, ma qualche dubbio lo avevamo. Prima dell'inizio della stagione ci disse che avremmo avuto tre obiettivi: campionato, Champions e lui presidente del Consiglio. Ha fatto tripletta".
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