DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
“Non è difficile entrare allo stadio con i dollari finti. E non è finita qui. Non escludiamo altre iniziative di questo tipo durante gli Europei qui in Polonia”. A La Zanzara su Radio 24 parla l’autore dello striscione ‘Dollarumma’, esposto domenica sera a Cracovia durante la partita Italia-Danimarca dell’Europeo Under 21.
Si chiama Roman Sidorovic, ha 32 anni, lavora nei trasporti ed è il presidente del Milan Club Polonia. “Sono diventato milanista – dice Sidorovic – perché mia madre ha lavorato 27 anni in Italia. Io guadagno poco più di mille euro al mese e mi sento offeso per il fatto che Donnarumma a 18 anni ha rifiutato un contratto da 5 milioni di euro all’anno.
E’ uno schiaffo per la gente, anche quelli che non si interessano del calcio. E poi aveva baciato la maglietta, è un traditore. Se ce lo avessi davanti glielo direi”. A chi è venuta l’idea dello striscione?: “A me, l’ho fatto a casa con degli amici. Mi è venuto in mente giovedì, dopo la notizia del mancato rinnovo”.
E i soldi falsi?: “Stampati a casa, eravamo in undici. E non è stato difficile farli entrare allo stadio. Li abbiamo nascosti bene”. “Stiamo ricevendo – dice ancora – complimenti da tutti i tifosi del Milan sparsi nel mondo. Abbiamo la casella postale piena, mail dal Marocco, dal Perù. Siamo diventati un punto di riferimento”.
2. NUOVI POSSIBILI SVILUPPI PER IL CASO CHE STA SCUOTENDO IL MERCATO
Laura Bandinelli per la Stampa
Dopo la deflagrazione del caso Donnarumma resta fumo e pezzi da mettere insieme per ricomporre qualcosa che non ha più la forma di prima. Gigio Donnarumma adesso non è più l' eroe da spendere sulla pagina di Topolino, la sua famiglia è uscita da un sogno ed è entrata in un incubo e il Milan oltre al danno economico tutti i giorni deve spendere energie per pensare alla strategia da adottare.
Difesa o attacco, ormai non esiste più il centro del campo. Eppure dopo tanti cazzotti resta comunque accesa la convinzione che esista ancora una via di uscita, per mettere fine ad una vicenda che ha sconvolto il ragazzo più di quanto si possa immaginare.
Adesso tutti si interrogano su come possa essere ricomposta questa storia, se lo chiede la famiglia Donnarumma che per umiltà ha pensato di doversi affidare totalmente ad un professionista per paura di non avere i giusti strumenti utili a decidere in autonomia. Se lo chiede anche Gigio che non potrà mai sentirsi un traditore, perché tradisce chi guarda altrove e lui da quello che raccontano i suoi amici non si è ancora ben reso conto di cosa gli sia piovuto addosso, compresa la prospettiva di andare a giocare nel Real Madrid. La decisione l' ha presa Raiola per lui in un momento in cui si «doveva» litigare ma non sbattere definitivamente la porta.
Questo si aspettava Gigio ma non è successo. Poi si è scatenato l' inferno e tutto si è deformato. Gigio è quello che prima dell' incontro di Montecarlo per qualche giorno è andato a Parigi con Vincenzo, cugino di Mino Raiola per una vacanza di stacco. Invece, si è parlato molto, troppo del suo futuro. Come può un ragazzo di 18 anni sentirsi più esperto nelle valutazioni di un amico ultratrentenne?
FRATELLO DI DONNARUMMA INSTAGRAM
Eppure il Milan si sarebbe aspettato una parata anche fuori dal campo dove si sono «mosse» in suo favore persone caratterialmente incompatibili: il diesse rossonero Massimiliano Mirabelli e il suo agente Mino Raiola. Offerta alzata Mirabelli alzando di molto l' offerta (5 milioni a stagione) ha teso una mano al ragazzo e ha fatto il bene del Milan, Raiola, invece, ha agito in nome del business che lo avevo portato ad incassare un milione di euro su un contratto da 140 mila euro l' anno.
Quale contratto? Proprio quello di Donnarumma. Nel suo mondo questa è la prassi: ti arricchisco (o ti farò ricco...) e mi arricchisco. Con gli altri suoi assistiti i conti alla fine sono sempre tornati ma con Gigio invece non tornano. Neppure Raiola forse si immaginava un danno di immagine di questa portata e adesso anche lui sarebbe alla ricerca di un modo per uscirne.
L' ad Marco Fassone ieri ha spiegato: «Chissà che la vita non ci riservi qualche sorpresa, negli occhi di Gigio ho sempre letto la voglia restare al Milan. Nessuno lo ha mai minacciato, i canali di comunicazione sono ancora aperti, esiste ancora uno spiraglio che resti, saremmo felici se ci ripensasse». E poi l' inattesa apertura: «La deadline è il ritiro che inizia il 3 luglio». Gigio adesso ha tutti gli elementi per uscire dal corpo di un diciottenne e trasformarsi in un adulto, la sua famiglia può dargli forza, il Milan può aiutarlo a ricucire con i tifosi. Sono questi gli ingredienti per sperare in un finale nuovo e inatteso, lontano da taccuini e microfoni, come voleva Raiola.
Un contratto con una clausola che metta al sicuro entrambi le parti è ciò che potrebbe accontentare tutti. Si chiama logica, quella che sta portando Mirabelli ad accelerare per il portiere (Perin o il tedesco Leno) perché è meglio non credere alle favole.
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